nicotropea

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Di un terreno mio padre e mia madre in regime di comunione di beni avevano un 1/14 ciascuno. Dopo la morte di mio padre, il suo 1/14 è stato così suddiviso con la moglie e i due figli (vedi visura in allegato):

moglie: 2/21

figli: 1/42

È corretto?
 

Allegati

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È corretto,ma quanto risulta ora di tua madre è la somma tra quanto ha ereditato e quanto era già suo.

La parte di tuo padre è stata suddivisa tra moglie e figli :
Voi figli avete ereditato 1/42 ciascuno (1/42 equivale a 1/14 diviso 3)
Tua madre ha ereditato (come voi) 1/42,che sommato al 1/14 di cui era già proprietaria da il risultato corretto 2/21.

1/14=3/42
3/42+1/42=4/42=2/21
 
È corretto,ma quanto risulta ora di tua madre è la somma tra quanto ha ereditato e quanto era già suo.

La parte di tuo padre è stata suddivisa tra moglie e figli :
Voi figli avete ereditato 1/42 ciascuno (1/42 equivale a 1/14 diviso 3)
Tua madre ha ereditato (come voi) 1/42,che sommato al 1/14 di cui era già proprietaria da il risultato corretto 2/21.

1/14=3/42
3/42+1/42=4/42=2/21

Grazie Franci!
Mi è sorto un dubbio: nella visura catastale la quota di mia madre è indicata come "2/21". Sarebbe stato meglio scrivere "4/42"?
 
Voi figli avete ereditato 1/42 ciascuno (1/42 equivale a 1/14 diviso 3)
la successione legittima prevede al coniuge superstite 1/3 dei beni di proprietà del coniuge deceduto; mentre ai figli 2/3 dei beni di proprietà del loro genitore deceduto, da dividere in parti uguali.
Quindi al coniuge superstite spetta 1/3 di 1/14 = 1/42; ai figli spettano i 2/3 di 1/14 = 1/21 da dividere a metà essendo 2 quindi 1/21:2 = 1/42 ciascuno ( se i figli fossero stati, per esempio, 5 ),
Il coniuge superstite essendo già proprietario di 1/14 del medesimo bene dopo la successione avendo acquisito un ulteriore 1/42 diventerà proprietario di 1/14+1/42 = 4/42 cioè 2/21 .
Sarebbe stato meglio scrivere "4/42"?
condivido la tua osservazione perché esprimere la proprietà frazionata con lo stesso denominatore agevola la verifica delle porzioni di proprietà la cui somma deve dare X/X cioè 1
 
La quota non cambia se il rapporto viene moltiplicato per una costante. Logica vuole che nelle quote il denominatore sia ridotto al minimo, restando il numeratore numero intero: 2/4 è più esatto scrivere 1/2.
 
Logica vuole che nelle quote il denominatore sia ridotto al minimo, restando il numeratore numero intero: 2/4 è più esatto scrivere 1/2.
questo è inconfutabile in ambito matematico, tuttavia consentimi che se una proprietà è divisa tra tre persone: una ne ha 50% le altre due il 25% è se tu rappresenti in termini frazionari detta proprietà e scrivi 2/4 + 1/4 + 1/4 hai una rappresentazione più comoda della proprietà.
Se poi i due hanno quote diverse, tipo il 30% ed il 20%, la rappresentazione frazionaria matematica diventa 1/2 + 30/100 + 1/5; se invece scrivi 50/100 + 30/100 + 20/100 è più immediato capire i rapporti tra le quantità di proprietà possedute dai medesimi soggetti.
 
Le regole catastali non vietano l'uso di frazioni non ridotte ai minimi termini: ciò che appare in visura è frutto dei dati inseriti dall'estensore della voltura.
E' certamente preferibile per facilitare la lettura, adottare un minimo comun denominatore
 
Se poi i due hanno quote diverse, tipo il 30% ed il 20%, la rappresentazione frazionaria matematica diventa 1/2 + 30/100 + 1/5; se invece scrivi 50/100 + 30/100 + 20/100 è più immediato capire i rapporti tra le quantità di proprietà possedute dai medesimi soggetti.
La soluzione più logica sarebbe di esprimerlo in decimo, per cui 5, 3, 2/10. Certamente il rapporto non cambia anche se lo esprimessimo in millesimi: 500, 300, 200/1000.
 

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