Ciao a tutti. Mi sono iscritta al forum forse più per trovare un po' di conforto (dato che non esiste via d'uscita) visto che ho perso totalmente la voglia di vivere per una questione ereditaria che si aggiunge ad altri problemi. Mio padre, 45 anni fa, ha avuto una figlia con una donna. Non si sono mai sposati e la convivenza è andata avanti per 5 anni, dopodichè, viste le continue liti, si sono lasciati.Alcuni anni dopo ha conosciuto mia madre, si sono innamorati e si sono sposati. Nel 1993 sono nata io (purtroppo). La ex di mio padre ha cercato di impedire il più possibile i contatti tra papà e la sua prima figlia, io, lui e mia madre abbiamo subito angherie di ogni genere da parte di quella donna e di mia "sorella" e ancora ricordo il terrore che mi pervadeva quando ero bambina.
Quando avevo 20 anni, mia madre è morta a causa di un tumore (la famiglia della ex di mio padre ha festeggiato) senza aver alcunchè intestato e papà aveva già problemi di salute fisica dovuti all'età. Io ero al secondo anno di università e ho lasciato tutto per tornare immediatamente da mio padre per prendermi cura di lui. Quando avevo avvisato mia sorella della situazione avevo ricevuto un messaggio come risposta: "dovevate morire tutti e tre, non me ne frega un c... arrangiatevi". Da quel momento non l'ho più disturbata e mi sono presa cura di papà 365 giorni all'anno, 7 giorni su 7, giorno e notte senza chiedere l'aiuto di nessuno. Non ho vissuto i miei 20 anni, non so cosa sia la vita sociale, ho trascurato la mia salute ma in tutta onestà lo avrei rifatto 100 volte e avrei preferito non vivere nemmeno i miei 30 anni se solo fosse servito a poter abbracciare ancora il mio adorato papà.
Ovviamente mi sono dovuta accontentare di lavorare la notte da casa come "nomade digitale" per non lasciare mio padre da solo (lui non voleva nessun altro che non fossi io e per fortuna sono riuscita a esaudire il suo desiderio) e i guadagni non erano granchè, comunque ho sempre contribuito alle spese domestiche (papà era pensionato). Purtroppo, il 6 gennaio 2023 lui se n'è andato. Ho pagato il funerale con i contanti che erano in casa e nel mese di aprile è stato pubblicato il testamento olografo che era stato consegnato al notaio.
Papà ha attribuito la casa a me, per garantirmi un tetto, e il conto postale di circa 15000 euro alla sua prima figlia (non ho mai prelevato nulla dal conto nè quando era in vita nè dopo la sua morte). Lei prima ha detto, testuali parole, "ficcateli su per il c..." aggiungendo che non voleva accettare niente. Poi ha cambiato idea e ha detto che sicuramente io ho svuotato il conto (non è vero e si può dimostrare), che chiederà come sono stati spesi i soldi che papà prelevava, che io ero privilegiata perchè vivevo con lui (ma vivevo con lui per accudirlo! E poi lei ha scelto di stare sempre lontana da noi anche dopo aver compiuto la maggiore età), che sicuramente il testamento è falso (non è vero, l'ha scritto tutto di suo pugno). Poi mi ha detto nuovamente che non voleva nulla fino a quando il mese scorso mi ha inviato una lettera tramite il suo avvocato dove mi minaccia di avviare un'azione legale per lesione di legittima.
Papà ha motivato la sua scelta nel testamento dicendo che vuole dirmi grazie per tutti i sacrifici che ho fatto e per essermi sempre presa cura di lui in modo esclusivo e rinunciando alla mia vita ma ovviamente ai giudici questo non interesserebbe perchè ai figli, anche se si disinteressano e abbandonano un genitore malato, spetta sempre e comunque 1/3. Io non ho soldi, se non lo stretto necessario per mangiare e per le bollette, ho problemi di salute che ho trascurato per dare la priorità a papà, tra poco compirò 30 anni e rischio di ritrovarmi in strada perché lei chiederà 1/3 e dato che non potrò liquidarla in denaro e la casa non è comodamente divisibile andrà sicuramente all'asta. La casa è stata costruita su terreno che papà aveva acquistato prima del matrimonio e anche se per legge la casa è solo sua per via dell'accessione, mia madre aveva contribuito parecchio alla costruzione (mio padre ha scritto anche questo nel testamento ma immagino sia irrilevante).
Tutto questo papiro perchè vedo la mia vita distrutta e non vedo via d'uscita. Preferirei morire piuttosto che vedere la casa dove sono cresciuta andare all'asta e ritrovarmi in strada. Ritornando indietro rifarei comunque tutto anche sapendo che prima o poi sarei stata privata dell'unico tetto sopra la testa. So che non sono nè la prima nè l'ultima a vivere una simile situazione, scusate lo sfogo...
Quando avevo 20 anni, mia madre è morta a causa di un tumore (la famiglia della ex di mio padre ha festeggiato) senza aver alcunchè intestato e papà aveva già problemi di salute fisica dovuti all'età. Io ero al secondo anno di università e ho lasciato tutto per tornare immediatamente da mio padre per prendermi cura di lui. Quando avevo avvisato mia sorella della situazione avevo ricevuto un messaggio come risposta: "dovevate morire tutti e tre, non me ne frega un c... arrangiatevi". Da quel momento non l'ho più disturbata e mi sono presa cura di papà 365 giorni all'anno, 7 giorni su 7, giorno e notte senza chiedere l'aiuto di nessuno. Non ho vissuto i miei 20 anni, non so cosa sia la vita sociale, ho trascurato la mia salute ma in tutta onestà lo avrei rifatto 100 volte e avrei preferito non vivere nemmeno i miei 30 anni se solo fosse servito a poter abbracciare ancora il mio adorato papà.
Ovviamente mi sono dovuta accontentare di lavorare la notte da casa come "nomade digitale" per non lasciare mio padre da solo (lui non voleva nessun altro che non fossi io e per fortuna sono riuscita a esaudire il suo desiderio) e i guadagni non erano granchè, comunque ho sempre contribuito alle spese domestiche (papà era pensionato). Purtroppo, il 6 gennaio 2023 lui se n'è andato. Ho pagato il funerale con i contanti che erano in casa e nel mese di aprile è stato pubblicato il testamento olografo che era stato consegnato al notaio.
Papà ha attribuito la casa a me, per garantirmi un tetto, e il conto postale di circa 15000 euro alla sua prima figlia (non ho mai prelevato nulla dal conto nè quando era in vita nè dopo la sua morte). Lei prima ha detto, testuali parole, "ficcateli su per il c..." aggiungendo che non voleva accettare niente. Poi ha cambiato idea e ha detto che sicuramente io ho svuotato il conto (non è vero e si può dimostrare), che chiederà come sono stati spesi i soldi che papà prelevava, che io ero privilegiata perchè vivevo con lui (ma vivevo con lui per accudirlo! E poi lei ha scelto di stare sempre lontana da noi anche dopo aver compiuto la maggiore età), che sicuramente il testamento è falso (non è vero, l'ha scritto tutto di suo pugno). Poi mi ha detto nuovamente che non voleva nulla fino a quando il mese scorso mi ha inviato una lettera tramite il suo avvocato dove mi minaccia di avviare un'azione legale per lesione di legittima.
Papà ha motivato la sua scelta nel testamento dicendo che vuole dirmi grazie per tutti i sacrifici che ho fatto e per essermi sempre presa cura di lui in modo esclusivo e rinunciando alla mia vita ma ovviamente ai giudici questo non interesserebbe perchè ai figli, anche se si disinteressano e abbandonano un genitore malato, spetta sempre e comunque 1/3. Io non ho soldi, se non lo stretto necessario per mangiare e per le bollette, ho problemi di salute che ho trascurato per dare la priorità a papà, tra poco compirò 30 anni e rischio di ritrovarmi in strada perché lei chiederà 1/3 e dato che non potrò liquidarla in denaro e la casa non è comodamente divisibile andrà sicuramente all'asta. La casa è stata costruita su terreno che papà aveva acquistato prima del matrimonio e anche se per legge la casa è solo sua per via dell'accessione, mia madre aveva contribuito parecchio alla costruzione (mio padre ha scritto anche questo nel testamento ma immagino sia irrilevante).
Tutto questo papiro perchè vedo la mia vita distrutta e non vedo via d'uscita. Preferirei morire piuttosto che vedere la casa dove sono cresciuta andare all'asta e ritrovarmi in strada. Ritornando indietro rifarei comunque tutto anche sapendo che prima o poi sarei stata privata dell'unico tetto sopra la testa. So che non sono nè la prima nè l'ultima a vivere una simile situazione, scusate lo sfogo...