Spesso in occasione della manutenzione straordinaria delle facciate, è opportuno eliminare i cavi elettrici attaccati più o meno bene alla stessa facciata. Ma chi deve pagare per questo intervento?
Si deve chiarire subito che è un gran bene eliminare questi cavi non tanto per la loro potenziale pericolosità in caso di fulmini o altre avversità metereologiche ma più che altro per il modo in cui vengono fissati.
Infatti ogni "buco" fatto nell'intonaco della facciata rappresenta un punto debole per il rivestimento e col tempo ne può intaccare la funzione o l'aspetto con delle antiestetiche colature di ossido.
Chi deve pagare questo intervento di intubatura dei cavi (a volte piuttosto costoso)?
Nonostante il continuo perpetrarsi al proposito di abusi, le spese per tali rimozioni (o intubamenti, da assimilarsi a spostamenti) deve fare capo al titolare della servitù, e cioè - nella gran parte dei casi - all'Enel.
Il riferimento è agli artt. 122, quarto e quinto comma, del T.U. del 1933, che regola la materia.
Si deve chiarire subito che è un gran bene eliminare questi cavi non tanto per la loro potenziale pericolosità in caso di fulmini o altre avversità metereologiche ma più che altro per il modo in cui vengono fissati.
Infatti ogni "buco" fatto nell'intonaco della facciata rappresenta un punto debole per il rivestimento e col tempo ne può intaccare la funzione o l'aspetto con delle antiestetiche colature di ossido.
Chi deve pagare questo intervento di intubatura dei cavi (a volte piuttosto costoso)?
Nonostante il continuo perpetrarsi al proposito di abusi, le spese per tali rimozioni (o intubamenti, da assimilarsi a spostamenti) deve fare capo al titolare della servitù, e cioè - nella gran parte dei casi - all'Enel.
Il riferimento è agli artt. 122, quarto e quinto comma, del T.U. del 1933, che regola la materia.