Allora, premetto che io faccio il progettista e non mi sognerei mai di mettere il mio cliente nella condizione di sciegliere il tipo di intonaco da applicare (e poi è interno o esterno?) e men che meno tra la calce ed il cemento. Solo se il mio cliente ha un'ottima conoscenza dei materiali posso affidargli la scelta (sempre da me assistita) dell'intonaco altrimenti (la stragrande maggioranza) i clienti si affidano alla mia competenza. L'intonaco di calce è l'ideale sia per l'esterno che per l'interno, presenta un ottimo fattore di traspirabilità molto basso, un migliore trasmittanza termica rispetto al cemento ed è un prodotto meno impattante ecologicamente. L'intonaco di cemento (malta bastarda in gergo) è quello di calce integrato da alcune parti di cemento, tale integrazione provoca un notevole indurimento del prodotto a scapito di un pessimo fattore di traspirabilità e di trasmittanza termica. Altra nota di favore alla calce è il fattore igrometrico che (in piccole dosi) equilibria l'umidità interna dei locali e dei muri se presentano umidità (sempre in piccole dosi) di risalita. I costi sono uguali per tutti e due i prodotti, anche se qualche azienda cavalca l'onda della moda dei prodotti naturali e sani aumentando il prezzo della malta di calce. Concludendo, il cemento è nato per le costruzioni di ossatura portante (fondazioni, solai e pilastri) e non per gli intonaci (grave errore il suo utilizzo in questa fase), la calce è nata per gli intonaci e le murature portanti. L'invenzione di mescolarli si è scoperta nella maggior parte dei casi una ciofecata andando a creare più danni che vantaggi.
Riconcludendo no intonaci di cemento, si intonaco di calce esente da cemento (anche una minima parte ne compromette le caratteristiche).
Se hai bisogno di altre news ci si vede quì.
Ciao
Cristiano