Elisabetta48

Membro Senior
Proprietario Casa
Cioè non può donare né la casa né il ricavato delle vendita della stessa escludendo anche uno solo degli eredi legittimati".
Se il timore delle figlie è questo, certamente. Ma se la madre perdesse tutto puntando sulle diverse lotterie, le figlie non potrebbero far nulla (se non farla interdire...). Dico bene?
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
Dici bene. Un pò di tolleranza Nemesis. Criscuolo intendeva dare rassicurazione alla figlia che se la madre donasse qualcosa non potrebbe farlo perchè potrebbe venire impugnato. Spesso tutti noi diciamo questa cosa che proprio esattissima non è, ma la sostanza è questa. Si può fare ma un domani si può impugnare l'atto. Tanto è vero che è difficile trovare un compratore di un immobile donato proprio perchè si ha paura che può sbucare fuori un erede che pretende la sua legittima quota di eredità. Certo bene fai a correggere
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Quindi in questa discussione dapprima avevi cambiato idea, avendo tu scritto:
Non mi sembra; probabilmente mi sono espresso male. E' il fine con il quale si affettua la alienazione (vendita o donazione) che, secondo me, conta. Se si vende l'unico bene e l'equivalente del ricavato sparisce (viene sottratto), gli eredi legittimi hanno diritto (non l'obbligo) di intraprendere l'azione di riduzione se l'alienazione è avvenuta entro dieci anni dalla morte. Ugualmente se l'unico bene viene donato. L'azione di vendita o di donazione può essere fatta ed ha la sua validità; ma se questa azione viene fatta contro la volontà dei futuri eredi, questi possono intraprendere l'azione di riduzione della alienazione, se diventano eredi entro dieci anni dalla alienazione, e se gli eredi legittimi non trovano in successione, dal punto di vista quantitativo, un valore di legittima equivalente a quello calcolato sul patrimonio di dieci anni prima (sempre che il minor valore caduto in successione sia giustificato).
 
Ultima modifica:

arciera

Membro Senior
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Questa mi giunge nuova. I dieci anni sono i termini per l'impugmazione dalla morte del de cuius. Credo che se un bene venga donato anche venti anni prima della morte, si può sempre impugnare. Non credo vi siano termini di tempo in questo caso.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Questa mi giunge nuova. I dieci anni sono i termini per l'impugmazione dalla morte del de cuius. Credo che se un bene venga donato anche venti anni prima della morte, si può sempre impugnare. Non credo vi siano termini di tempo in questo caso.
Hai ragione: i dieci anni rappresentano il tempo oltre il quale si prescrive il diritto di reintegra delle quote di legittima riservate ai legittimari. Chissà come mai mi ero convinto hce questo lasso di tempo si riferiva tra la morte del de cuius e l'alienazione.
 

casanostra

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Mia madre figlia unica separata dal marito e con due figlie alla morte di mia nonna potrà decidere di vendere l' appartamento senza il consenso di noi due figlie?

Dalla domanda si evince che la nonna gode ancora di ottima salute quindi state vendendo la pelle dell'orso ma l'orso ancora non l'avete catturato.:^^:
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
La battuta ci sta pure! Però devi mettere che la paura e' la paura. Queste sono figlie. Probabilmente hanno solo questo. È naturale che si abbia paura di finire anche sotto un ponte. Per questo diceva alla nostra amica se vuole aprirsi di più. Come si vede sono questioni delicate.
 

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