Francesco Brunetti

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Non credo che sia così semplice per il professionista. La Cassazione ha chiaramente espresso che serve una prova inequivocabile. Non credo che svolgere un lavoro sia una prova inequivocabile. Penso invece che sarà necessario produrre email o testimonianze

Secondo il giudice di legittimità, il professionista che chiede il pagamento della propria prestazione d’opera deve dimostrare – si legge nella sentenza 1244 del 2000 della Corte di Cassazione: «l’avvenuto conferimento del relativo incarico, in qualsiasi forma idonea a manifestare, chiaramente e inequivocamente, la volontà di avvalersi della sua attività e della sua opera» da parte del cliente. Infatti, l’obbligo di eseguire una prestazione d’opera professionale intellettuale scaturisce da un contratto (articolo 2230 del Codice civile), che presuppone uno scambio di consensi tra committente e professionista. Il che – conclude la Cassazione – «costituisce, prima ancora che un principio regolatore dei contratti di prestazione d’opera intellettuale, un principio regolatore dell’intera materia contrattuale».
 

Luigi Criscuolo

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Non credo che sia così semplice per il professionista.
come mai il giudice ha acconsentito ad emettere un decreto ingiuntivo a favore del professionista?
l’obbligo di eseguire una prestazione d’opera professionale intellettuale scaturisce da un contratto (articolo 2230 del Codice civile), che presuppone uno scambio di consensi tra committente e professionista. Il che – conclude la Cassazione – «costituisce, prima ancora che un principio regolatore dei contratti di prestazione d’opera intellettuale, un principio regolatore dell’intera materia contrattuale
il consenso, cioè l'accordo, o meglio ancora l'accettazione della proposta, se non rientra tra i casi in cui è prevista la forma scritta, pena la nullità, può anche essere orale.
 

Dimaraz

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Non credo che sia così semplice per il professionista. La Cassazione ha chiaramente espresso che serve una prova inequivocabile. Non credo che svolgere un lavoro sia una prova inequivocabile.

Io ritengo che tu ti stia infilando in una battaglia persa...se basi la tua tesi sulla semplice lettura della massima di una sentenza (sia pur essa di Cassazione).

Ti sollecito a leggere attentamente l'intera vicenda perchè è ben diversa da come tu pensi sia.

Stante la tua ritrosia (sempre legittima) nel spiegare con dovizia di particolari mi astengo da ulteriori commenti.
Solo un consiglio: occhio a non emulare Don Chisciotte.
 

griz

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Professionista
La Cassazione ha chiaramente espresso che serve una prova inequivocabile.
La cassazione ha sempre ragione ma emette sentenze in seguito ad un ricorso su un singolo procedimento, come sopra scritto: se un giudice ha emesso un decreto ingiuntivo, opporsi sostenendo l'inesistenza dell'incarico mi sembra una bella forzatura. Inoltre: il tecnico per operare deve avere accesso a dati che difficilmente trova senza autorizzazione del committente e difficilmente sono già in suo possesso, poi sarebbe meglio conoscere tutta la storia
 

Dimaraz

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Proprietario Casa
La cassazione ha sempre ragione ma emette sentenze in seguito ad un ricorso su un singolo procedimento, come sopra scritto: se un giudice ha emesso un decreto ingiuntivo, opporsi sostenendo l'inesistenza dell'incarico mi sembra una bella forzatura.

In realtà la citata sentenza scaturiva proprio da una opposizione ad un Decreto Ingiuntivo...accolta in prima istanza.
Ma non ho elemnti per dire se la storia "combaci" con quella "vissuta" dal postante.

In quel caso si trattava di un Dottore Commercialista (Caio) che aveva richiesto il pagamento di una consulenza/tenuta di contabilità ad un signore (Tizio) che contestava il non aver mai dato "mandato" a tale professionista.
Onere del commercialista dimostrare di aver operato per la controparte...solo che il "babbeo" (alias Caio) in realtà aveva operato a favore di una Società che apparteneva a Calpurnia...moglie di Tizio (ma costui non risultava avere quote in tale azienda)
 

griz

Membro Storico
Professionista
In quel caso si trattava di un Dottore Commercialista (Caio) che aveva richiesto il pagamento di una consulenza/tenuta di contabilità ad un signore (Tizio) che contestava il non aver mai dato "mandato" a tale professionista.
Onere del commercialista dimostrare di aver operato per la controparte...solo che il "babbeo" (alias Caio) in realtà aveva operato a favore di una Società che apparteneva a Calpurnia...moglie di Tizio (ma costui non risultava avere quote in tale azienda)
difficile che questo caso sia assimilabile, probabilmente Caio non essendo stato pagato e avendo nessun altro di solvibile a tiro che potesse pagarlo, ha provato
 

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