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User_44183

Ospite
buon giorno, sperando di trovare qualcuno esperto in compra vendita case in grado di rispondere a questa domanda:" Dal momento che l'acquirente versa la caparra e il venditore la accettata, si considera venduta la casa, o prima si deve andare a rogito? grazie
 

usonian

Membro Junior
Professionista
lo so che prima di vendere l'appartamento doveva essere in regola, infatti, prima di metterlo in vendita, queste persone: l'impresa, l'ingegnere e l'agenzia immobiliare mi assicurarono che era tutto in ordine. Non mi intendo di edilizia e pratiche edilizie, posso solo dire di aver firmato e pagato parecchi documenti. Poiché l'ingegnere disse di non sapere come risolvere il problema, gli dissi di mettersi in contatto con qualche collega, e lo ha fatto, dicendomi che un geometra afferma che non ci sono problemi, un'altro dice che potrebbero verificarsi. Che fare? sto interpellando il mio avvocato sperando che mi dica qualcosa di concreto. ciao grazie
Il tuo unico problema è esserti ritrovato in balia di un tecnico comunale e un ingegnere giovani inesperti oppure poco competenti. Se l’oggetto della tua pratica edilizia è stata la creazione di un secondo bagno, se è stato realizzato nel rispetto delle normative vigenti e tutt’oggi è conforme, non hai niente da sanare ne tantomeno il comune può richiederla. La stanza che ha subito modifiche e già non possedeva i requisiti RAI soddisfatti, è diventata più piccola rispetto lo stato originario. Quindi l’intervento ha aumentato il rapporto Rai apportando un miglioramento igienico sanitario. Il Comune non può invalidare la pratica edilizia lamentandosi che ”La camera è ancora troppo grande”, dovrebbe sapere che la conformità ai requisiti previsti nelle disposizioni nel decreto in materia igienico sanitaria del luglio 1975, non rientrano gli immobili realizzati prima della data di entrata in vigore del decreto. Anche nel caso si presentano nuovi titoli edilizi, si fa riferimento alle dimensioni legittimamente preesistenti. Una deroga a te concessa visto che l’immobile del 56.
 
U

User_44183

Ospite
Il tuo unico problema è esserti ritrovato in balia di un tecnico comunale e un ingegnere giovani inesperti oppure poco competenti. Se l’oggetto della tua pratica edilizia è stata la creazione di un secondo bagno, se è stato realizzato nel rispetto delle normative vigenti e tutt’oggi è conforme, non hai niente da sanare ne tantomeno il comune può richiederla. La stanza che ha subito modifiche e già non possedeva i requisiti RAI soddisfatti, è diventata più piccola rispetto lo stato originario. Quindi l’intervento ha aumentato il rapporto Rai apportando un miglioramento igienico sanitario. Il Comune non può invalidare la pratica edilizia lamentandosi che ”La camera è ancora troppo grande”, dovrebbe sapere che la conformità ai requisiti previsti nelle disposizioni nel decreto in materia igienico sanitaria del luglio 1975, non rientrano gli immobili realizzati prima della data di entrata in vigore del decreto. Anche nel caso si presentano nuovi titoli edilizi, si fa riferimento alle dimensioni legittimamente preesistenti. Una deroga a te concessa visto che l’immobile del 56.
buon giorno, innanzi tutto grazie per la tua risposta, la quale conferma quello che pensavo, ma essendo ignorante in materia edilizia, ho pensato di rivolgermi al mio avvocato, perché trovo inammissibile che l'ingegnere per chiudere il problema, mi chieda di firmare un disegno proposto dal proprietario. ciao
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
perché trovo inammissibile che l'ingegnere per chiudere il problema, mi chieda di firmare un disegno proposto dal proprietario. ciao
Di per sè, non è poi così anomalo: La vera questione è il contenuto di quanto prospettato dal tecnico: e più che un avvocato ti servirebbe il parere di un tuo consulente tecnico. Il tuo obbligo, è regolarizzare la situazione, non ristrutturare gli ambienti.
Certo portare avanti una pratica sola potrebbe essere una buona soluzione: l'importante è individuare e separare i costi.
 
U

User_44183

Ospite
Di per sè, non è poi così anomalo: La vera questione è il contenuto di quanto prospettato dal tecnico: e più che un avvocato ti servirebbe il parere di un tuo consulente tecnico. Il tuo obbligo, è regolarizzare la situazione, non ristrutturare gli ambienti.
Certo portare avanti una pratica sola potrebbe essere una buona soluzione: l'importante è individuare e separare i costi.
buon giorno, devi scusarmi se non comprendo la tua risposta, forse non hai letto l'inizio della discussione, perché Il mio problema non è solo il mancato invio del RAI, poi inviato, ma del comune, che per un difetto telematico ha respinto la mia firma digitale, già fatta più volte nei precedenti documenti inviati, mettendo così in difficoltà un ingegnere giovane e presumibilmente inesperto, che più volte a cercato di contattare (inutilmente) i geometri del comune, probabilmente inesperti pure loro.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
buon giorno, devi scusarmi se non comprendo la tua risposta, forse non hai letto l'inizio della discussione, perché Il mio problema non è solo il mancato invio del RAI, poi inviato, ma del comune, che per un difetto telematico ha respinto la mia firma digitale, già fatta più volte nei precedenti documenti inviati, mettendo così in difficoltà un ingegnere giovane e presumibilmente inesperto, che più volte a cercato di contattare (inutilmente) i geometri del comune, probabilmente inesperti pure loro.
Per la verità l'ho letto e lo ricordo.
E posso replicare che da dietro uno schermo di PC è quasi impossibile suggerire una soluzione ai tuoi problemi.

Perchè dalle descrizioni fatte, salvo mi sia perso o dimenticato qualcosa, non si capisce se il problema tecnico (RAI) sia stato superato o sussista:
Quanto alla mancata acquisizione della firma digitale, non avresti da far altro che tentare un nuovo invio e/o chiedere spiegazioni al comune.
 
U

User_44183

Ospite
Per la verità l'ho letto e lo ricordo.
E posso replicare che da dietro uno schermo di PC è quasi impossibile suggerire una soluzione ai tuoi problemi.

Perchè dalle descrizioni fatte, salvo mi sia perso o dimenticato qualcosa, non si capisce se il problema tecnico (RAI) sia stato superato o sussista:
Quanto alla mancata acquisizione della firma digitale, non avresti da far altro che tentare un nuovo invio e/o chiedere spiegazioni al comune.
ti do ragione, dare dei consigli attraverso un PC non è semplice, ci sfuggono sempre dei particolari. Comunque l'ingegnere più volte a tentato in vari modi, di mettersi in contatto con i geometri del comune, ma senza risultato. Il fatto è molto strano, e mi domando, perché i nuovi proprietari progettano di fare delle modifiche nell'appartamento restaurato un mese prima che lo vedessero? Dal momento che gli fu piaciuto così come era impostato, al punto da versare subito la caparra, per volerlo modifica dopo aver fatto i rogiti, e 9 mesi dopo pretendono che firmami un disegno progettato dal loro geometra, questo è assurdo e inconcepibile pretendere una cosa simile. Non si tratta di cercare un tecnico più esperto del mio, qui si tratta, ( a mio parere ) di capire che imbroglio ci sia sotto, per questo mi sono rivolto al mio legale, il quale, dopo aver visionato i documenti inviati, mi ha subito telefonato per darmi un appuntamento, perché secondo lui, c'è qualcosa che non è chiara.
 

usonian

Membro Junior
Professionista
buon giorno, innanzi tutto grazie per la tua risposta, la quale conferma quello che pensavo, ma essendo ignorante in materia edilizia, ho pensato di rivolgermi al mio avvocato, perché trovo inammissibile che l'ingegnere per chiudere il problema, mi chieda di firmare un disegno proposto dal proprietario. ciao
Non so cosa propone il proprietario ma hai già una pratica edilizia depositata, l’ingegnere deve inoltrare un’integrazione con una relazione dichiarando che l’intervento per la realizzazione di un secondo servizio igienico ha comportato la modifica del locale … quest’ultima non avendo originariamente i requisiti RAI soddisfatti, con la riduzione della propria superficie ha comportato un miglioramento igienico sanitario.
E si chiude la pratica.

Il nuovo proprietario non ha diritto ha promuovere altre richieste, ne tu hai il dovere di effettuare altre pratiche o procedimenti presso il comune
 
U

User_44183

Ospite
Non so cosa propone il proprietario ma hai già una pratica edilizia depositata, l’ingegnere deve inoltrare un’integrazione con una relazione dichiarando che l’intervento per la realizzazione di un secondo servizio igienico ha comportato la modifica del locale … quest’ultima non avendo originariamente i requisiti RAI soddisfatti, con la riduzione della propria superficie ha comportato un miglioramento igienico sanitario.
E si chiude la pratica.

Il nuovo proprietario non ha diritto ha promuovere altre richieste, ne tu hai il dovere di effettuare altre pratiche o procedimenti presso il comune
infatti, l'ingegnere ha trasmesso al comune tutti i documenti di legge, pure il RAI e le metrature della camera e dei bagni, purtroppo non le aveva specificate, però, dopo aver ricevuto la raccomandata lo ha fatto, sempre tramite firma certificata, che per un difetto telematico del comune, la mia firma non è stata accettata, e come già scritto, più volte a cercato di mettersi in contatto con i geometri del comune, ma inutilmente. il resto lo sai già.
 

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