Ciao a tutti,
spero di scrivere nella sezione giusta, eventualmente chiedo ai moderatori del forum di spostare nella sezione più opportuna.
Vi espongo un problema avuto con la vendita di un immobile.
Abbiamo ereditato un immobile un pò di anni fà, pochi mesi fà è stato venduto.(completamente da ristrutturare)
Assieme al compratore abbiamo verificato a vista, la disposizione dei vani, come da planimetrie. tutto risultava regolare.
L'acquirente nel preliminare ci ha espressamente chiesto per iscritto di poter accedere nell'immobile dal giorno stesso, per poter fere dei sopralluoghi per dei preventivi di ristrutturazione, e noi abbiamo acconsentito.
Dal preliminare al roggito son trascori 46 giorni, di libero accesso all'immobile!
L'acquirente stesso, già prima del preliminare, ha provveduto a procurarsi tutte le planimetrie catastali, e 2 giorni dopo suddetto preliminare, assieme al suo architetto, hanno potuto verificare tutta la documentazione riguardanti licenze e concessioni edilizie e varie.
Una settimana dopo il rogito, ci avvisa di aver scoperto un abuso edilizio su un garage di 6.5 mq (La casa nel suo complesso garage compreso è di 230 mq)
Dal notaio noi in buona fede, abbiamo dichiarato la conformità allo stato di fatto (ci siamo limitati a visionare che i vani corrispondessero, non ci siamo messi a misurare col metro, non siamo tecnici). Considerato che l'acquirente ha avuto 46 giorni di libero accesso all'immobile (quindi nulla è stato tenuto nascosto), e che ha potuto visionarlo e fare tutte le verifiche che riteneva opportune ora, può avanzare pretese?
Non vorrei che si fosse accorto di qualcosa e abbia taciuto fino alla firma del rogito, per poi chiedere danni.
Grazie per l'attenzione,
saluti.
spero di scrivere nella sezione giusta, eventualmente chiedo ai moderatori del forum di spostare nella sezione più opportuna.
Vi espongo un problema avuto con la vendita di un immobile.
Abbiamo ereditato un immobile un pò di anni fà, pochi mesi fà è stato venduto.(completamente da ristrutturare)
Assieme al compratore abbiamo verificato a vista, la disposizione dei vani, come da planimetrie. tutto risultava regolare.
L'acquirente nel preliminare ci ha espressamente chiesto per iscritto di poter accedere nell'immobile dal giorno stesso, per poter fere dei sopralluoghi per dei preventivi di ristrutturazione, e noi abbiamo acconsentito.
Dal preliminare al roggito son trascori 46 giorni, di libero accesso all'immobile!
L'acquirente stesso, già prima del preliminare, ha provveduto a procurarsi tutte le planimetrie catastali, e 2 giorni dopo suddetto preliminare, assieme al suo architetto, hanno potuto verificare tutta la documentazione riguardanti licenze e concessioni edilizie e varie.
Una settimana dopo il rogito, ci avvisa di aver scoperto un abuso edilizio su un garage di 6.5 mq (La casa nel suo complesso garage compreso è di 230 mq)
Dal notaio noi in buona fede, abbiamo dichiarato la conformità allo stato di fatto (ci siamo limitati a visionare che i vani corrispondessero, non ci siamo messi a misurare col metro, non siamo tecnici). Considerato che l'acquirente ha avuto 46 giorni di libero accesso all'immobile (quindi nulla è stato tenuto nascosto), e che ha potuto visionarlo e fare tutte le verifiche che riteneva opportune ora, può avanzare pretese?
Non vorrei che si fosse accorto di qualcosa e abbia taciuto fino alla firma del rogito, per poi chiedere danni.
Grazie per l'attenzione,
saluti.