Micaela
Membro Junior
Ciao! Ho appena scoperto questo forum e credo che potrebbe salvarmi la vita da una serie di piccole e grandi controversie che mi inquietano quotidianamente...
Sarei felice di ricevere qualche parere tecnico-legale sulla mia situazione. Da bambina ho ereditato da una zia la nuda proprietà di tre immobili (2 appartamenti contigui in città, e un piccolo podere in campagna), ed essendo all'epoca minorenne, l'usufrutto degli stessi è stato assegnato a mia madre. Sul testamento non risulta una scadenza di questo usufrutto, quindi - mi dicono - dovrebbe essere vitalizio. La questione è che da ormai 5 anni sono io la sola ad occuparmi di questi beni, ad abitarci, a goderne e spendere per il loro mantenimento, nonché pagare le relative TASSE, sebbene dal punto di vista legale mia madre continui a risultare usufruttuaria ed io solo nudo proprietario. La settimana scorsa, dopo ben 5 anni e 10 mila euro di ICI da me pagato inutilmente per i due appartamenti contigui dove abito, ho finalmente preso la residenza in uno dei due (mossa che non mi era mai stata suggerita da nessuno), permettendo finalmente a mia madre di cederlo in dichiarazione per "uso abitativo di un familiare", evitando così le future ICI (che avrei comunque pagato io). Vi sottopongo una serie di domande irrisolte:
1) Come posso evitare anche l'ICI dell'altro interno contiguo, magari documentando la presenza di una porta interna tra i due, ma senza effettuare una vera e propria riunificazione catastale definitiva che mi impedirebbe in futuro di venderli separatamente?
2) Esiste un modo di tutelare la mia posizione reale e svincolarla prima o poi dall'usufrutto puramente cartaceo di mia madre finché lei è in vita?
3) E' vero - come mia madre asserisce - che acquistare il suo usufrutto mi costerebbe come una vera e propria compravendita tra estranei, in rapporto cioè alle tabelle dell'età/valore, e vista la sua età attuale - il 50% del valore totale? O non esiste forse una donazione di qualche sorta tra familiari o comunque a condizioni pattuite dalle parti? Ed inoltre, se mai decidessimo entrambe di vendere a terzi, spetterebbe a ciascuna questa stessa percentuale in proporzione alle tabelle d'età?
4) Legalmente, è possibile che mia madre di punto in bianco decida di riprendere il possesso di queste proprietà? E in tale estrema eventualità, come potrei difendermi dimostrando che lei ne ha rifiutato l'usufrutto e lasciato a me la responsabilità di fatto per diversi anni?
5) Se io praticassi affitti in queste proprietà, o attività di qualsiasi genere, a nome di chi dovrebbero essere svolte, e che tipo di responsabilità legale avremmo rispettivamente io e mia madre? A livello fiscale, come e da chi dovrebbero essere dichiarati gli eventuali introiti? In casi di irregolarità d'ogni sorta, chi delle due sarebbe esposta legalmente?
Ringrazio in anticipo chiunque potesse darmi un parere!
Sarei felice di ricevere qualche parere tecnico-legale sulla mia situazione. Da bambina ho ereditato da una zia la nuda proprietà di tre immobili (2 appartamenti contigui in città, e un piccolo podere in campagna), ed essendo all'epoca minorenne, l'usufrutto degli stessi è stato assegnato a mia madre. Sul testamento non risulta una scadenza di questo usufrutto, quindi - mi dicono - dovrebbe essere vitalizio. La questione è che da ormai 5 anni sono io la sola ad occuparmi di questi beni, ad abitarci, a goderne e spendere per il loro mantenimento, nonché pagare le relative TASSE, sebbene dal punto di vista legale mia madre continui a risultare usufruttuaria ed io solo nudo proprietario. La settimana scorsa, dopo ben 5 anni e 10 mila euro di ICI da me pagato inutilmente per i due appartamenti contigui dove abito, ho finalmente preso la residenza in uno dei due (mossa che non mi era mai stata suggerita da nessuno), permettendo finalmente a mia madre di cederlo in dichiarazione per "uso abitativo di un familiare", evitando così le future ICI (che avrei comunque pagato io). Vi sottopongo una serie di domande irrisolte:
1) Come posso evitare anche l'ICI dell'altro interno contiguo, magari documentando la presenza di una porta interna tra i due, ma senza effettuare una vera e propria riunificazione catastale definitiva che mi impedirebbe in futuro di venderli separatamente?
2) Esiste un modo di tutelare la mia posizione reale e svincolarla prima o poi dall'usufrutto puramente cartaceo di mia madre finché lei è in vita?
3) E' vero - come mia madre asserisce - che acquistare il suo usufrutto mi costerebbe come una vera e propria compravendita tra estranei, in rapporto cioè alle tabelle dell'età/valore, e vista la sua età attuale - il 50% del valore totale? O non esiste forse una donazione di qualche sorta tra familiari o comunque a condizioni pattuite dalle parti? Ed inoltre, se mai decidessimo entrambe di vendere a terzi, spetterebbe a ciascuna questa stessa percentuale in proporzione alle tabelle d'età?
4) Legalmente, è possibile che mia madre di punto in bianco decida di riprendere il possesso di queste proprietà? E in tale estrema eventualità, come potrei difendermi dimostrando che lei ne ha rifiutato l'usufrutto e lasciato a me la responsabilità di fatto per diversi anni?
5) Se io praticassi affitti in queste proprietà, o attività di qualsiasi genere, a nome di chi dovrebbero essere svolte, e che tipo di responsabilità legale avremmo rispettivamente io e mia madre? A livello fiscale, come e da chi dovrebbero essere dichiarati gli eventuali introiti? In casi di irregolarità d'ogni sorta, chi delle due sarebbe esposta legalmente?
Ringrazio in anticipo chiunque potesse darmi un parere!