Buongiorno
Vi scrivo per esporvi un problema che si è presentato a me e al mio ragazzo in questi giorni riguardo l'acquisto della nostra prima casa. A settembre di quest'anno ci rechiamo in un'agenzia di per visionare una villetta con giardino che veniva venduta per 230.000 euro. I lavori di ristrutturazione erano tanti e visto anche l'andamento negativo del mercato decidiamo di fare una proposta a 165.000, ovviamente vincolata al mutuo, che però ci viene rifiutata. Non ricevendo una controproposta facciamo presente all'agente che il nostro limite è 185.000, e gli chiediamo di farci avere notizie se la situazione si fosse sbloccata. Nel frattempo giriamo un bel po di banche, e visto il lavoro a tempo indeterminato del mio ragazzo e il suo impiego statale riceviamo sempre pareri positivi, anche se ci viene comunque prospettata la necessità di un garante. Dopo circa un mese veniamo ricontattati dall'agenzia, che ci informa che i venditori ci hanno ripensato e sono pronti a firmare a 185.000. Premetto il fatto che i venditori sono due personaggi alquanto discutibili, sposati ma separati, a quanto pare hanno ricevuto la casa in eredità da una signora a cui facevano da badanti...in ogni caso dopo esserci fatti 20 km in macchina fino all'agenzia convinti di firmare un regolare contratto come quello dell'ultima volta, ci viene comunicato che i venditori non hanno intenzione di sottoscrivere la clausola del vincolo del mutuo, perché a detta loro "se in questi due mesi che dobbiamo aspettare arriva qualcun'altro che me la compra in contanti, e a voi il mutuo non lo danno, noi essendo vincolati a voi non possiamo venderla"...al di la dell'arrabbiatura del momento, abbiamo risposto che nemmeno noi siamo disposti a rischiare la nostra caparra, perché è vero che le banche in sede di colloquio ci hanno dato esito positivo, ma è anche vero che solo "carta canta". La bellissima soluzione prospettataci dall'agenzia volete sapere qual'è stata? Fare una proposta di acquisto a 185.000, firmarla solo noi, portare tutta la documentazione in banca e far partire le pratiche, e nel momento in cui la banca decidesse positivamente convocare queste persone davanti al notaio e, sperando che nel frattempo non abbiamo venduto a qualcun'altro, farli decidere a firmarmi la vendita. Tutto questo perché i due signori vogliono i soldi subito e in contanti. Ma a questo punto io mi chiedo: ha senso per me rischiare cosi tanto? Cioè, far uscire il perito della banca, pagarlo, portare le pratiche del mutuo fino alla fine e poi rischiare che il giorno del rogito loro si rifiutino pure di firmare per qualsiasi motivo? E se va male, i soldi delle spese bancarie a me chi li restituisce? Nessuno. Vi scrivo per chiedervi se conoscete un modo per risolvere tale situazione o se è il caso di lasciar perdere del tutto. Vi ringrazio anticipatamente )
Vi scrivo per esporvi un problema che si è presentato a me e al mio ragazzo in questi giorni riguardo l'acquisto della nostra prima casa. A settembre di quest'anno ci rechiamo in un'agenzia di per visionare una villetta con giardino che veniva venduta per 230.000 euro. I lavori di ristrutturazione erano tanti e visto anche l'andamento negativo del mercato decidiamo di fare una proposta a 165.000, ovviamente vincolata al mutuo, che però ci viene rifiutata. Non ricevendo una controproposta facciamo presente all'agente che il nostro limite è 185.000, e gli chiediamo di farci avere notizie se la situazione si fosse sbloccata. Nel frattempo giriamo un bel po di banche, e visto il lavoro a tempo indeterminato del mio ragazzo e il suo impiego statale riceviamo sempre pareri positivi, anche se ci viene comunque prospettata la necessità di un garante. Dopo circa un mese veniamo ricontattati dall'agenzia, che ci informa che i venditori ci hanno ripensato e sono pronti a firmare a 185.000. Premetto il fatto che i venditori sono due personaggi alquanto discutibili, sposati ma separati, a quanto pare hanno ricevuto la casa in eredità da una signora a cui facevano da badanti...in ogni caso dopo esserci fatti 20 km in macchina fino all'agenzia convinti di firmare un regolare contratto come quello dell'ultima volta, ci viene comunicato che i venditori non hanno intenzione di sottoscrivere la clausola del vincolo del mutuo, perché a detta loro "se in questi due mesi che dobbiamo aspettare arriva qualcun'altro che me la compra in contanti, e a voi il mutuo non lo danno, noi essendo vincolati a voi non possiamo venderla"...al di la dell'arrabbiatura del momento, abbiamo risposto che nemmeno noi siamo disposti a rischiare la nostra caparra, perché è vero che le banche in sede di colloquio ci hanno dato esito positivo, ma è anche vero che solo "carta canta". La bellissima soluzione prospettataci dall'agenzia volete sapere qual'è stata? Fare una proposta di acquisto a 185.000, firmarla solo noi, portare tutta la documentazione in banca e far partire le pratiche, e nel momento in cui la banca decidesse positivamente convocare queste persone davanti al notaio e, sperando che nel frattempo non abbiamo venduto a qualcun'altro, farli decidere a firmarmi la vendita. Tutto questo perché i due signori vogliono i soldi subito e in contanti. Ma a questo punto io mi chiedo: ha senso per me rischiare cosi tanto? Cioè, far uscire il perito della banca, pagarlo, portare le pratiche del mutuo fino alla fine e poi rischiare che il giorno del rogito loro si rifiutino pure di firmare per qualsiasi motivo? E se va male, i soldi delle spese bancarie a me chi li restituisce? Nessuno. Vi scrivo per chiedervi se conoscete un modo per risolvere tale situazione o se è il caso di lasciar perdere del tutto. Vi ringrazio anticipatamente )