Problema spinoso, sfratto con inquilino minore e disabile

[uva]

Non confondo un bel niente

Io ho risposto a @Tania Coppa , non a te!
Cerca almeno di leggere con attenzione i post precedenti ai tuoi, prima di commentare!

In questo Forum abbiamo più volte ribadito un concetto che tu forse non hai ancora afferrato: la convalida da parte del giudice dello sfratto per morosità relativo ad un contratto abitativo, permette al locatore di non pagare le imposte sul reddito da locazione non percepito.
Si paga in base alla rendita catastale.

Stiamo appunto parlando di un contratto uso abitazione (in questa discussione i contratti commerciali non c'entrano niente).

Se non sei ancora convinto, chiedi una consulenza ad un commercialista esperto in locazioni.

 

[Excalibur]

Ci sono solo rimasta male perché questa famiglia abita lì da molti anni, quindi qualche affitto l'avrà pur pagato, avranno avuto problemi utlimamente! Inoltre come famiglia sono tranquilli non creano problemi di schiamazzi o fastidi.... di certo sono in una situazione molto difficile. Magari si deciderà di rinviare lo sfratto, però ho letto che x le regole attuali non esiste più la possibilità di rinviarlo in caso di presenza di minori o disabili come invece si faceva una volta. È vero?

L'ufficiale giudiziario ha ampi margini di manovra soprattutto quando ci sono situazioni di fragilità (minori, malati). Anche se questa famiglia avesse pagato sempre l'affitto e fosse morosa solo da qualche mese il proprietario non è un'articolazione dello Stato né un ente di beneficenza e, molto spesso, è una persona a sua volta in difficoltà che con l'affitto pareggia il suo bilancio familiare. Questo ha un prezzo alto in termini di tasse: non solo quelle da pagare sull'affitto ma sull'IMU e il resto. Oltre un certo limite il proprietario non ce la fa così come questa famiglia avrà cercato di pagare finché gli è stato possibile. Lo Stato a questo servirebbe, a trovare una casa e - a mio modestissimo e impopolarissimo avviso - pure un'occupazione a chi si trova nelle pesti. Invece si scatena una guerra tra chi ha una casa o due (considerato e ricco e guardato con sospetto) e un numero sempre più vasto di famiglie in grave difficoltà che se la prendono con chi non ha altra scelta che adire alle vie legali.
Nel condominio romano dove vivo quando non sono in Toscana, per unanime decisione dell'assemblea il vecchio appartamento del portiere (piccolo ma dignitoso) è da anni affittato a una famiglia con gravi difficoltà. Pagano abbastanza puntualmente, se saltano un mese recuperano il successivo. Questa è stata la nostra scelta ma capisci bene che a sostenerla sono 28 proprietari, non un solo sventurato.
Se vuoi aiutare il tuo allievo penso che come insegnante, dopo aver sentito la famiglia, puoi attivarti anche tu presso i servizi sociali.

 

[uva]

puoi attivarti anche tu presso i servizi sociali.

Sì, è vero. Anche i privati cittadini possono rivolgersi ai servizi sociali segnalando una famiglia in difficoltà.

Avevo seguito il caso di una signora anziana e in precarie condizioni di salute, che non aveva parenti ed era in difficoltà nei pagamenti dell'affitto.
Il proprietario ha pazientato, poi si è rivolto al parroco (proprietario e inquilina abitavano nello stesso quartiere e frequentavano la stessa chiesa) che a sua volta ha interessato le assistenti sociali.
Grazie al loro intervento l'anziana è stata ricoverata in una struttura comunale.
Il proprietario ha condonato parzialmente il debito dell'inquilina, pur incassando una parte degli affitti scaduti da un "fondo di solidarietà" della parrocchia.

Segnalo inoltre che alcune Fondazioni bancarie erogano contributi a chi si trova in difficoltà abitativa.
A Torino, ad esempio, ci si può rivolgere all'Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo.
Forse nel Comune o nella Provincia dove vive la famiglia del ragazzino disabile c'è un'analoga possibilità.

 

[moralista]

uva rileggi bene il finale del mio intervento, poi tira i remi in barca, il riferimento alle risposte in un forum si fa riferimento a tutti gli iscritti che faccia piacere o non, anche se le risposte non sono condivise

 

[uva]

uva rileggi bene il finale del mio intervento

L'ortografia e la sintassi dei tuoi interventi non ne facilitano la lettura.
Quanto al "tirare i remi in barca", mi pare un'ulteriore locuzione pleonastica.

Poi ovviamente ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni, su questo siamo d'accordo!
Ciao!

 

[moralista]

ex claro

 

[Elisabetta48]

Provate a leggere qualsiasi gladuatoria per le case popolari di qualsiasi città,ai primi posti troverete quasi tutti nomi stranieri.

Però credo che qui ci sia qualche colpa da parte delle autorità preposte. La Sindaca di Cascina, ad esempio, ha applicato il Dpr 445/2000 che prevede la possibilità da parte della pubblica amministrazione "di richiedere ai cittadini comunitari ed extracomunitari idonee certificazioni che attestano l'assenza di titolarità di diritti di proprietà o altri diritti reali all'estero, mediante una procedura che si avvale dell'ausilio dell'ambasciata o del consolato dello Stato di provenienza del cittadino non italiano".
Ha in questo modo ovviato alla discriminazione a rovescio che si stava instaurando: degli Italiani si sa tutto tramite la banca dati dell'Agenzia delle Entrate e se possiedono qualcosa non hanno accesso a certi benefici. Se agli stranieri viene chiesta solo una autocertificazione, o nemmeno quella, chiaramente balzano tutti ai primi posti nelle graduatorie. Mi chiedo perchè gli altri Comuni non applichino gli stessi criteri: sarebbe così possibile aiutare più Italiani veramente bisognosi e con un diritto reale di accedere ai benefici

 

[Nemesis]

La Sindaca di Cascina, ad esempio, ha applicato il Dpr 445/2000 che prevede la possibilità da parte della pubblica amministrazione "di richiedere ai cittadini comunitari ed extracomunitari idonee certificazioni che attestano l'assenza di titolarità di diritti di proprietà o altri diritti reali all'estero, mediante una procedura che si avvale dell'ausilio dell'ambasciata o del consolato dello Stato di provenienza del cittadino non italiano".

Il D.P.R. n. 445/2000 non contiene il testo virgolettato.
Ma il suo art. 3 recita:
1. Le disposizioni del presente testo unico si applicano ai cittadini italiani e dell'Unione europea, alle persone giuridiche, alle società di persone, alle pubbliche amministrazioni e agli enti, alle associazioni e ai comitati aventi sede legale in Italia o in uno dei Paesi dell'Unione europea.
2. I cittadini di Stati non appartenenti all'Unione regolarmente soggiornanti in Italia, possono utilizzare le dichiarazioni sostitutive di cui agli articoli 46 e 47 limitatamente agli stati, alle qualità personali e ai fatti certificabili o attestabili da
parte di soggetti pubblici italiani.
3. Al di fuori dei casi previsti al comma 2, i cittadini di Stati non appartenenti all'Unione autorizzati a soggiornare nel territorio dello Stato possono utilizzare le dichiarazioni sostitutive di cui agli articoli 46 e 47 nei casi in cui la produzione delle stesse avvenga in applicazione di convenzioni internazionali fra l'Italia ed il Paese di provenienza del dichiarante.
4. Al di fuori dei casi di cui ai commi 2 e 3 gli stati, le qualità personali e i fatti, sono documentati mediante certificati o attestazioni rilasciati dalla competente autorità dello Stato estero, corredati di traduzione in lingua italiana autenticata dall'autorità consolare italiana che ne attesta la conformità all'originale, dopo aver ammonito l'interessato sulle conseguenze penali della produzione di atti o documenti non veritieri.

 

[Elisabetta48]

Il D.P.R. n. 445/2000 non contiene il testo virgolettato

Sì, grazie della precisazione. Ho sbagliato io: ho virgolettato solo perchè quella frase era ripresa da un articolo e non volevo passarla per mia. Tra l'altro avrei dovuto citare l'articolo...
Grazie per aver recuperato tu il testo del D.P.R. Forse dovrebbe essere applicato un po' più spesso.