recentemente ho usufruito del servizio moneygram per spedire del denaro all'estero. Quando è toccato il mio turno (solo un'ora di attesa) ed ho presentato il modulo, secondo me compilato correttamente, la sportellista dopo aver preso visione del documento mi ha invitato a mettere altre due firme in calce ed io gli ho risposto di no. Le firme di cui Poste Italiane mi chiedeva la firma erano:
1 - " Il sottoscritto, presa visione dell' informativa ex art. 13 del DLgs 196/2003, presta il proprio consenso al trattamento dei propri dati personali da parte di Poste Italiane per finalità di marketing e/o ricerche di mercato nei termini descritti dalla suddetta informativa."
2 - " Il sottoscritto, presa visione dell' informativa ex art. 13 del DLgs 196/2003, presta il proprio consenso al trattamento dei propri dati personali da parte di MoneyGram per finalità di marketing e/o ricerche di mercato nei termini descritti dalla suddetta informativa."
Al mio diniego di firmare l'impiegata ha sostenuto di non poter continuare l'operazione perché negavo a Poste Italiane il trattamento dei miei dati. Gli ho risposto garbatamente che già "ob torto collo" avevo accondisceso al punto "Il sottoscritto, presa visione dell' informativa ex art. 13 del DLgs 196/2003, presta il proprio consenso al trattamento da parte di Poste Italiane e di MoneyGram dei dati sensibili eventualmente conferiti." ma che non intendevo dare il mio consenso per le attività di Marketing di chiunque. Poste Italiane stava facendo un servizio che non c'entrava con il marketing.
E' iniziata una lunga discussione, la gente in attesa incominciava a rumoreggiare, per il protrarsi della operazione per cui alla fine ho transato per negare il mio consenso a MoneyGram ma ho dovuto mollare su Poste Italiane.
Siccome sono convinto di avere subito un soppruso vorrei sapere, mentre sorseggiate un caffé, cosa ne pensate dell'accaduto e se io avessi fatti bene a tenere duro nella mia posizione e denunciare l'impiegata per cessazione/interruzione di pubblico servizio.
1 - " Il sottoscritto, presa visione dell' informativa ex art. 13 del DLgs 196/2003, presta il proprio consenso al trattamento dei propri dati personali da parte di Poste Italiane per finalità di marketing e/o ricerche di mercato nei termini descritti dalla suddetta informativa."
2 - " Il sottoscritto, presa visione dell' informativa ex art. 13 del DLgs 196/2003, presta il proprio consenso al trattamento dei propri dati personali da parte di MoneyGram per finalità di marketing e/o ricerche di mercato nei termini descritti dalla suddetta informativa."
Al mio diniego di firmare l'impiegata ha sostenuto di non poter continuare l'operazione perché negavo a Poste Italiane il trattamento dei miei dati. Gli ho risposto garbatamente che già "ob torto collo" avevo accondisceso al punto "Il sottoscritto, presa visione dell' informativa ex art. 13 del DLgs 196/2003, presta il proprio consenso al trattamento da parte di Poste Italiane e di MoneyGram dei dati sensibili eventualmente conferiti." ma che non intendevo dare il mio consenso per le attività di Marketing di chiunque. Poste Italiane stava facendo un servizio che non c'entrava con il marketing.
E' iniziata una lunga discussione, la gente in attesa incominciava a rumoreggiare, per il protrarsi della operazione per cui alla fine ho transato per negare il mio consenso a MoneyGram ma ho dovuto mollare su Poste Italiane.
Siccome sono convinto di avere subito un soppruso vorrei sapere, mentre sorseggiate un caffé, cosa ne pensate dell'accaduto e se io avessi fatti bene a tenere duro nella mia posizione e denunciare l'impiegata per cessazione/interruzione di pubblico servizio.