Sono sempre più numerosi i soggetti che cominciano a beneficiare dell'iscrizione a Fondi pensionistici integrativi, istituiti alla fine degli anni '70 e, quindi, iniziano a palesarsi alcune questioni legate a tale istituto. Una è la seguente.
Un soggetto ha versato per molti anni ad un Fondo di Previdenza complementare una certa quota mensile e, raggiunta l'età pensionabile, gode di una pensione aggiuntiva a quella INPS, oltre ad aver incassato in contanti una parte (30%) del montante accumulato.
Circa 10 anni prima di essere andato in pensione, ha divorziato dalla moglie, che ora, oltre all'assegno di mantenimento già in essere e ad una quota del TFR INPS proporzionale agli anni di matrimonio, pretende anche un incremento dell'assegno proporzionale alla pensione integrativa ed una quota di quanto riscosso in contanti dal Fondo Previdenziale.
La faccenda, ovviamente, andrà in mano al giudice, ma personalmente, sono molto scettico sulla possibile aggredibilità di una pensione integrativa personale e, dato che la materia è abbastanza nuova, penso potrebbe essere interessante discuterne.
Un soggetto ha versato per molti anni ad un Fondo di Previdenza complementare una certa quota mensile e, raggiunta l'età pensionabile, gode di una pensione aggiuntiva a quella INPS, oltre ad aver incassato in contanti una parte (30%) del montante accumulato.
Circa 10 anni prima di essere andato in pensione, ha divorziato dalla moglie, che ora, oltre all'assegno di mantenimento già in essere e ad una quota del TFR INPS proporzionale agli anni di matrimonio, pretende anche un incremento dell'assegno proporzionale alla pensione integrativa ed una quota di quanto riscosso in contanti dal Fondo Previdenziale.
La faccenda, ovviamente, andrà in mano al giudice, ma personalmente, sono molto scettico sulla possibile aggredibilità di una pensione integrativa personale e, dato che la materia è abbastanza nuova, penso potrebbe essere interessante discuterne.