Considerare valida la notifica tenendo conto della data di spedizione e non di quella dell'arrivo è frutto di una scelta interpretativa che privilegia l'amministrazione che, pur avendo ben cinque anni di tempo, manda gli atti gli ultimissimi giorni. Penso però che questa interpretazione possa produrre effetti paradossali. Se la raccomandata postale, per disguidi vari, impiega mesi ad arrivare io potrei aver eliminato dai miei archivi la documentazione cartacea, nel presupposto che non mi è stato notificato nulla. In genere io nel compilare l'IMU 2013 avrei buttato le carte del ICI2007 e se dopo mi fosse arrivato l'avviso spedito il 28.12.2012? Quindi non bisogna buttare niente, ma per quanto tempo? Una raccomandata, sono casi che accadono, potrebbe per un caso sfortunato ma che può succedere arrivare anche dopo un anno. Quindi il termine di prescrizione non sarà mai certo per contribuente perché non può sapere se è in viaggio da qualche parte un avviso di accertamento. Allora sarebbe opportuno introdurre l'obbligo per il comune di avvisare che l'annualità non è stata soggetta a rettifica perché è corretta. La mancata ricezione di questa comunicazione implicherebbe l'arrivo di un atto di rettifica. E' chiaro che io ho fatto un esempio limite ma poiché potrebbe succedere occorrerebbe un modo certo per il contribuente per sapere l'avvenuta decadenza dell'azione accertatrice del comune.