Entrambi, pur avendo obiettivi diversi, dovrebbero rispettare gli standard tecnici,
Si, ma il perito della banca spesso si limita a verificare la planimetria catastale rispetto allo stato di fatto, e non controlla nemmeno la “storia edilizia “ dell’immobile.
Inoltre alla banca interessa che il valore dell’immobile costituisca idonea garanzia per il prestito; le piccole irregolarità spesso non vengono nemmeno segnalate, non impattando la valutazione se non in maniera minima.
Ma all’acquirente non dovrebbe interessare solo che gli venga concesso il mutuo, ma anche di comprare un immobile regolare: e spesso i due aspetti vengono percepiti come uniti (tanto controlla il perito), ma non è così.
 
Si, ma il perito della banca spesso si limita a verificare la planimetria catastale rispetto allo stato di fatto, e non controlla nemmeno la “storia edilizia “ dell’immobile.
Concordo @Franci63.
Infatti, come avevo suggerito a gennaio (post #8), la Relazione Tecnica Integrata (RTI) è ciò che consente di andare oltre la semplice valutazione del perito bancario, anche perché viene effettuata prima della perizia (questa verifica preventiva aiuta a identificare eventuali problematiche tecniche o irregolarità).

È chiaro che senza questa verifica, potrebbero emergere problemi sia in fase di perizia bancaria, sia in futuro.
 

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