Salve, il mio problema è un po' complesso: abbiamo un immobile (di cui ho già scritto qui per altre problematiche) sito in un paesino del centro Italia, che è assegnato per eredità da successione a mia madre e a noi tre figli (mio padre è deceduto anni fa). Abbiamo attraversato diverse vicissitudini per metterlo in regola per la vendita, cosa che ha richiesto tra tutto un annetto e passa: ora è tornato in vendita con tutto a posto, e siamo in attesa di un possibile compratore. Per accordo, non scritto, mia madre ha deciso, più di un anno fa, che, in caso di vendita la ripartizione dell'incassato sarebbe stata divisa in parti uguali, anzichè come da legge (ripeto: non si è scritto nulla). Ora mia madre. ultra-ottantenne, ha peggiorato le sue condizioni di salute e, purtroppo, ha i primi sintomi di demenza senile: per evitarle problemi e farla seguire più da vicino, e anche per questioni economiche visto che era in affitto (e pagava pure parecchio per una casa grande), noi figli abbiamo deciso concordemente che la prendesse in casa mio fratello più piccolo, almeno fino a quando le sue condizioni lo permettano (poi dovrà forzatamente essere trasferita in una struttura apposita): anche in questo caso nulla è stato scritto. Poichè però nel frattempo il rapporto con nostro fratello si sta via via guastando (secondo me ha fatto il passo più lungo della gamba...e abbiamo un piccolo dubbio sul suo interesse anche economico, sulla cosa, visto che ora la pensione la incamera direttamente lui e per intero)...incominciamo ad aver paura di un possibile risvolto negativo: potrebbe, visto che l'ha in casa e la sua situazione, convincere mia madre a fare testamento (magari non a lui ma a sua figlia, appena maggiorenne) tagliando fuori gli altri eredi (cioè noi)?