loreaiello
Nuovo Iscritto
non sono d'accordo ..ciascuno risponde con quello che ha, in questo caso la quota a lui spettante e' nella misura di 1/9 quindi rispondera' nella misura di 1/9 e non per l'intero debito che e' pari a euro 30.000,00
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Prima di tutto occorre valutare il quantum effettivo delle ipoteche trascritte. Infatti le ipoteche vengono normalmente trascritte per il doppio dell'effettivo debito.
Ciò premesso, dopo aver fatto le dovute verifiche, e ove ci fosse della disponibilità in denaro, valutare la possibilità di operare dei saldo e stralcio, cosa non disdegnata dai creditori, trattandosi di un bene in comproprietà, e pertanto più difficile a vendere all'asta, o comunque, come normalmente accade, non al prezzo di stima del CTU. Oltre a questo si deve aggiungere i termini lunghi ed incerti della vendita e l'esborso anticipato di consistenti cifre per giungere all'asta (spese legali + spese di CTU + spese di procedura + spese di pubblicità).
Tutti questi ostacoli indicati inducono spesso a raggiungere delle buone trattative, in particolar modo con le ipoteche postergate. D'altronde verificare, in primis, questa strada costa un pò di tempo ma non denaro.
Ove ti rendi conto che questo percorso è eccessivamente oneroso, opterai per la strategia n° 2, ovvero quella di riacquistare all'asta la quota parte pignorata, però stai attento che in caso di accettazione dell'eredità i successori si faranno carico non solo dei diritti ma anche dei doveri (debiti), e quindi se con l'acquisto all'asta rimane del risuduo avere in favore dei creditori, questi lo potranno pretendere da chi ha accettato l'eredità.
Fai bene i tuoi calcoli.
Forse non mi sono spiegato bene.
Concordo pienamente con Loreaiello: il debitore risponde con il bene immobile di cui è comproprietario nei limiti della sua quota.
Con quanto già scritto volevo solo precisare che in sede di esecuzione immobiliare non verrà messa in vendita solo la sua quota di 1/9 ma bensì verrà messo all'asta l'intero immobile e i creditori del debitore si potranno poi soddisfare sulla quota di 1/9 del ricavato dalla vendita mentre agli altri comproprietari la quota verrà liquidata in denaro.
Se quindi gli altri comproprietari hanno interesse a mantenere la proprietà dell'immobile potrebbero trattare con il creditore offrendosi di acquistare la quota del debitore; credo che la proposta sarebbe accolta con favore dal creditore che così non dovrebbe affrontare le lungaggini e le spese di una procedura esecutiva immobiliare.
Saluti e Buona Pasqua a tutti. Jakal
Kirk, leggi con più attenzione quanto ho esposto nella seconda parte del mio post: non affermo che chi compra all'asta, ma analizzo un caso particolare, ovvero quello dell'accettazione dell'eredità che comporta, come tutti sanno o dovrebbero sapere, che chi accetta l'eredità si fa carico dei diritti e degli obblighi che essa comporta.spero vi sia un errore nella seconda parte del discorso mi sembra di capire che se il valore della quota venduta all'asta non copre i creditori quest'ultimi aggediscono chi compra all'asta? andrebbero deserte, neanche gli altri comproprietari si farebbero vivi
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