le persone veramente fragili sono poche e perfettamente distinguibili. Ma spesso anche i criteri di definizione della fragilità sono fuorvianti.
Per definire la mia inquilina: ha 50 anni, vedova (quindi una reversibilità) una figlia di 21 anni universitaria, parecchio reddito in nero altrimenti credo che non avrebbe cibo per il cane e soldi per il parrucchiere e soprattutto, quando le sollecitavo i canoni, non mi avrebbe risposto scocciata.
Infine alcune esperienze personali: una persona assistita dalla mia associazione chiese alla sua circoscrizione di Roma assistenza domiciliare in quanto dei suoi tre figli l'ultimo era gravemente disabile, il marito l'aveva abbandonata e il datore di lavoro, privato, mal sopportava la sua 104 (peraltro pagata dall'INPS quindi non certo una spesa inutile a carico del datore di lavoro). Le dissero che non c'era possibilità perché avevano altri casi.
Uno di questi era un vecchio militare in pensione, solo e con casa di proprietà. Peccato che la pensione militare risponde a ben altri criteri di quelli INPS e che la figlia di questi abitasse nella circoscrizione vicina, esattamente a due strade di distanza quindi il vecchio non fosse proprio solo e affamato.
Altra persona con diritto all'assistenza domiciliare, era una signora di 62 anni, vedova a 50 anni, non aveva voluto figli, aveva la casa tappezzata di ricordi di viaggio e nella vita si era venduta ben due appartamenti più quello ereditato dal marito. La circoscrizione le pagava l'affitto e le mandava l'assistenza domiciliare cioè la donna di servizio. Questa ragazza era disgustata ma ... la signora rientrava nei "criteri".....
Non avete idea di quante siano le prebende, gli aiuti e i contributi, oltre alla pensione sociale, alle persone fragili. L'unico elemento che distingue le vere "fragili" dai furbetti è la prosopopea e l'autocompiacimento di aver sfruttato il sistema.
Si parla tanto di evasione fiscale ma di furbetti ben poco, purtroppo