Buongiorno,
primavera scorsa sono divenuto proprietario di un appartamento che ritenevo all’interno di un condominio, per cui scelte e costi sarebbero stati ripartiti per millesimi.
Così mi fu detto dal’ex proprietario, dall’agente immobiliare e dal notaio, andava solo nominato l’amministratore e fatte le tabelle; ma non discutiamo di questo ed andiamo oltre.
Spiego meglio ciò che ho ahimè scoperto in seguito: stabile di due negozi, 4 appartamenti, due mansarde, due giardini più altri locali di sgombro costruito negli anni ‘20 ed acquistato da due signori A e B, non parenti.
Sebbene A possedesse più di B ( A possedeva più mq di giardino, più mq di negozi, più mq di mansarde, più mq di locali di sgombro) si decise di ripartire le spese di manutenzione straordinaria ed ordinaria al 50% tra entrambi, in modo (mi è stato detto) che avessero lo stesso potere decisionale.
In fin dei conti a livello di fabbricato ad occhio la differenza non salta fuori tanto evidente, però i giardini, le pertinenze, il negozio...si nota eccome!
Il tutto è scritto nel rogito d’acquisto originale, con tanto di breve regolamento di condominio, con uso delle scale ecc, nonostante i negozi ed appartamenti avessero ciascuno il proprio subalterno (il che farebbe pensare ad un condominio).
Ora la originaria proprietà di A (che ripeto da sempre possiede più superficie ed anche pertinenze) è arrivata ad una signora tramite vari passaggi ereditari, che affitta.
Io pensavo che fossero tanti proprietari, invece è una sola signora.
Invece al posto di B ci siamo io che ho acquistato dagli eredi di quest’ultimo ed appunto gli eredi di quest’ultimo.
Ho anche scoperto poi che i rapporti sono pessimi poiché B era in difficoltà economiche e non ha mai contribuito ai lavori evidentemente necessari ( a me infatti a parole è stato detto che la signora erede di A era pronta ad eseguire i lavori. Tutti, anzi “già deliberati”).
Ora questa signora erede di A con cui ho parlato mi ha detto come stanno le cose e si è impuntata, anzi ha detto che questa è una comunione fintanto che la sua proprietà non si frammenterà.
Quindi lei rappresenta l’originario proprietario A e noi (io e chi mi ha venduto casa nonch’è proprietario ed erede di B) l’originario proprietario B.
Che poi percentualmente io sia proprietario di una minoranza nell’ambito della ex proprietà del signor B me la devo vedere con gli altri eredi di B.
Siamo sempre A che si confronta con B, con pari potere decisionale e spese al 50%.
Non vuole un amministratore (se abbiamo bisogno di essere rappresentati facciamo pure, ma rappresenterà noi di fronte a lei e lei non lo retribuirà).
Io vorrei costituire un condominio, nominare un amministratore e decidere e pagare per i millesimi di cui sono proprietario (minoranza assoluta).
Inoltre vorrei che la signora erede di A pagasse in proporzione anche per i mq che possiede in più a livello di negozii, mansarde, terrazzi, balconi e giardino.
Lei ha detto che farà valere l’originario rogito d’acquisto con relativo regolamento e non è che perché la parte di B si è frammentata lei debba perdere i diritti che erano stati sanciti a livello contrattuale!
primavera scorsa sono divenuto proprietario di un appartamento che ritenevo all’interno di un condominio, per cui scelte e costi sarebbero stati ripartiti per millesimi.
Così mi fu detto dal’ex proprietario, dall’agente immobiliare e dal notaio, andava solo nominato l’amministratore e fatte le tabelle; ma non discutiamo di questo ed andiamo oltre.
Spiego meglio ciò che ho ahimè scoperto in seguito: stabile di due negozi, 4 appartamenti, due mansarde, due giardini più altri locali di sgombro costruito negli anni ‘20 ed acquistato da due signori A e B, non parenti.
Sebbene A possedesse più di B ( A possedeva più mq di giardino, più mq di negozi, più mq di mansarde, più mq di locali di sgombro) si decise di ripartire le spese di manutenzione straordinaria ed ordinaria al 50% tra entrambi, in modo (mi è stato detto) che avessero lo stesso potere decisionale.
In fin dei conti a livello di fabbricato ad occhio la differenza non salta fuori tanto evidente, però i giardini, le pertinenze, il negozio...si nota eccome!
Il tutto è scritto nel rogito d’acquisto originale, con tanto di breve regolamento di condominio, con uso delle scale ecc, nonostante i negozi ed appartamenti avessero ciascuno il proprio subalterno (il che farebbe pensare ad un condominio).
Ora la originaria proprietà di A (che ripeto da sempre possiede più superficie ed anche pertinenze) è arrivata ad una signora tramite vari passaggi ereditari, che affitta.
Io pensavo che fossero tanti proprietari, invece è una sola signora.
Invece al posto di B ci siamo io che ho acquistato dagli eredi di quest’ultimo ed appunto gli eredi di quest’ultimo.
Ho anche scoperto poi che i rapporti sono pessimi poiché B era in difficoltà economiche e non ha mai contribuito ai lavori evidentemente necessari ( a me infatti a parole è stato detto che la signora erede di A era pronta ad eseguire i lavori. Tutti, anzi “già deliberati”).
Ora questa signora erede di A con cui ho parlato mi ha detto come stanno le cose e si è impuntata, anzi ha detto che questa è una comunione fintanto che la sua proprietà non si frammenterà.
Quindi lei rappresenta l’originario proprietario A e noi (io e chi mi ha venduto casa nonch’è proprietario ed erede di B) l’originario proprietario B.
Che poi percentualmente io sia proprietario di una minoranza nell’ambito della ex proprietà del signor B me la devo vedere con gli altri eredi di B.
Siamo sempre A che si confronta con B, con pari potere decisionale e spese al 50%.
Non vuole un amministratore (se abbiamo bisogno di essere rappresentati facciamo pure, ma rappresenterà noi di fronte a lei e lei non lo retribuirà).
Io vorrei costituire un condominio, nominare un amministratore e decidere e pagare per i millesimi di cui sono proprietario (minoranza assoluta).
Inoltre vorrei che la signora erede di A pagasse in proporzione anche per i mq che possiede in più a livello di negozii, mansarde, terrazzi, balconi e giardino.
Lei ha detto che farà valere l’originario rogito d’acquisto con relativo regolamento e non è che perché la parte di B si è frammentata lei debba perdere i diritti che erano stati sanciti a livello contrattuale!