nel definire quella che tu chiami "pensilina da 3x1" una semplice struttura amovibile che non crea superficie/volume.
Grazie
@Dimaraz. Riconosco di avere agito d'impulso, per disperazione e senza pormi il problema. Ora cerco di capire se ho ragione. Ho trovato: Consiglio di Stato, Sezione 6 Sentenza 11 aprile 2014, n. 1777. Il Comune di Roma voleva far demolire una veranda appoggiata (anche se il Comune diceva "ancorata", e pare che questo faccia molta differenza) al pavimento, costruita senza chiedere permesso di costruire o DIA. La sentenza dice che non serviva autorizzazione. Ne riporto uno stralcio:
"La struttura in esame, quale descritta sopra sub § 1. - costituita da due pali dello spessore di 8,50 cm x 11,50 cm poggiati sul pavimento del terrazzo a livello e da quattro traverse con binario di scorrimento a telo in PVC della superficie di 15 mq e dell'altezza variabile da 2,80 m a 2,10 m, ancorata al sovrastante balcone e munita di una copertura rigida di 0,80 (in aggetto) x 5,00 m a riparo del telo retraibile (v. il citato verbale e la documentazione fotografica) -, non configura né un aumento del volume e della superficie coperta, né la creazione o modificazione di un organismo edilizio, né l'alterazione del prospetto o della sagoma dell'edificio cui è connessa, in ragione della sua inidoneità a modificare la destinazione d'uso degli spazi esterni interessati, della sua facile e completa rimuovibilità, dell'assenza di tamponature verticale e della facile rimuovibilità della copertura orizzontale (addirittura retraibile a mezzo di motore elettrico). La stessa deve, invece, qualificarsi alla stregua di arredo esterno, di riparo e protezione, funzionale alla migliore fruizione temporanea dello spazio esterno all'appartamento cui accede, in quanto tale riconducibile agli interventi manutentivi non subordinati ad alcun titolo abilitativo ai sensi dell'art. 6, comma 1, d.P.R. n. 380 del 2001. Ne consegue la fondatezza del motivo d'appello.."
La mia pensilina non ha nemmeno i pali di appoggio ed è facilmente amovibile. Avrebbe valore un regolamento comunale contrastante con una sentenza del Consiglio di Stato?