Verissimo quanto affermi sulla 'presunta' celerità della causa davanti al giudice ordinario dovuta all'avvento del processo telematico. Dico presunta essendo valida solo per rendere solleciti certi adempimenti procedurali (deposito degli atti, scambi di memorie difensive, comunicazioni alle parti di ordinanze e/ sentenze, ecc.; il tutto infatti attraverso il monitor).
Però il freno a mano ce lo mettono altri aspetti che l'informatica non soddisfa. Ci sono i tempi del giudice, oberato di cause, per studiarsi gli atti onde esprimersi sulle eccezioni preliminari o pregiudiziali sollevate dagli avvocati; i tempi dell'istruttoria, da svolgersi necessariamente in apposite udienze (solitamente rinviate d'alcuni mesi l'una dell'altra) per ad esempio l'interrogatorio personale delle parti, l'escussione dei testimoni spesso assai numerosi). A non dire di quando sorge l'esigenza di accertamenti tecnici frequentemente complicatissimi e motivo come tali di acceso contraddittorio tra le opposte difese. Per tutto questo, come dicevo, l'informatica quindi nulla può. Tuttavia poco c'è di diverso davanti ai G.d.P. straoberati di contenziosi per massima parte dovuti ad infime beghe di cortile; ai quali la legge concede sì termini per l'istruttoria "virtualmente" ristretti, ma se poi per ottenerne la sentenza ci passa un quinquennio (vedi la fattispecie che ho menzionato) si finisce col detto in uso dalle mie parti ( quelle per intenderci dell'ormai famoso ponte 'Morandi' : " alùa semu turna d'accapu" Tradotto: ma allora siamo di nuovo daccapo.
Poco male se tale notoria tempistica riguarda il campo 'civile' poiché si dice che "porta buono"; ci sono tanti novantenni ed ultra che nell'attesa dell'agognata pronuncia non ne vogliono sapere di tirare le cuoia.
Più grave se tale aspetto riguarda il 'penale'. Tempo addietro i mass media riportarono la eclatante notizia del processo di Corte d'Appello dove, a sentenza di condanna già emessa,
il consigliere relatore impiegò oltre quattro anni per redigerne le 'motivazioni'. Col risultato che una quindicina (se ben ricordo) d'illustri mafiosi vennero rilasciati per "decorrenza dei termini". Con i saluti della guardie carcerarie. Saluti Key, anche in famiglia.