barracuda

Membro Junior
Chiedo scusa ma chi fra la parte venditrice e la parte acquirente è tenuto a presentare il certificato di destinazione urbanistica?
Per atto pubblico si intende il lavoro di un tecnico e la successiva variazione catastale?
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Se la servitù viene istituita per un tempo limitato, concordo con griz. E' evidente che successivamente se non ci fosse alternativa, il fondo dominante potrebbe rivolgersi all'autorità giudiziaria che difficilmente gli negherebbe la servitù nello stesso sito.

Barracuda, stavamo scrivendo contemporaneamente. Rispondendo alle tue domante: nel caso si debba stipulare un atto pubblico, se l'oggetto è una porzione di una particella o mappale, essa deve essere stralciata con la redazione di un tipo di frazionamento. Da noi per consuetudine, questa operazione viene commissionata dal venditore e pagata dall'acquirente. Per poter fare l'atto occorre presentare un certificato di destinazione urbanistica, che verrà rilasciato dal comune. Con i documenti sopra menzionati, salvo altri che il notaio vorrà verificare, si potrà rogitare. Tutte le spese saranno a carico dell'acquirente.
 
Ultima modifica di un moderatore:

griz

Membro Storico
Professionista
di questo passo la montagna partorirà il topolino, mi pare si reattasse di una concessione di un amico nei confronti di un altro che ha una proprietà vicino e di come gestirla nel modo corretto per evitare che diventi un diritto di una proprietà sull'altra, la soluzione è un semplice contratto tra le parti che vale giuridicamente fino a che le parti sono le stesse, in caso di trasferimento di proprietà di una delle due, il contratto decade, mi sembra risolutivo, facile e poco costoso
 

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