Hai toccato il tasto dolente: sarei in grado di dimostrare tutto. Avevamo anche avuto un incontro con un funzionario del catasto che aveva condiviso i documenti da me prodotti. Si era arrivati verbalmente anche ad ipotizzare la soluzione di compromesso. Ma la controparte sarebbe il Comune, che per inciso come ente pubblico non può vantare nemmeno l’usucapione. Ma è l’impianto catastale originale a contenere l’errore. Ad un certo punto il Sindaco si è tirato indietro dall’accordo (io avrei sostenuto le spese di frazionamento, per ripristinare la corretta proprietà). Avrei dovuto intentare causa contro il Comune, nel frattempo, passato l’anno, c’è stata l’inversione del possesso (il comune aveva eseguito il rifacimento della pavimentazione stradale, compreso il lotto in questione)
Io ho un legame affettivo con quella casa e paese dove sono nato durante lo “sfollamento”: casa che non apro da 40 anni…..
Fare spese ulteriori per una questione di principio non era giustificata, con la prospettiva finale di un esproprio per pubblica utilità….
È stata comunque una esperienza istruttiva (archivio notarile ed archivio di stato, consultazione dei catasti antichi (dal 1600…) col “libro dei trasporti”:, ecc; guarda caso, dei 4 volumi catalogati dalla sovraintendenza antichità di questi catasti (in pratica solo testuali-descrittivi) è risultato “non reperibile” proprio il volume che riguardava i trasporti (si chiamavano così le volture?) di fine 800 che erano quelli che mi interessavano!!!!
Rogiti interessantissimi, scritti a penna, raccontano storie e decadenza di antiche famiglie nobiliari, coinvolgimento di “banchieri privati” ( il mitico Ebreo…), storie di debiti insoluti e prestatori diventati proprietari, diritti prediali di origine feudale.
Tempus fugit
