Buon pomeriggio, mi rivolgo a voi per chiedere consiglio su una situazione che ha dello stupefacente: per quanto sia semplice, a quanto pare si tratta di un vero e proprio gap del sistema che nessuno è in grado di risolvere.
Sono locatore di un immobile ad uso di deposito commerciale.
A settembre ho ottenuto l'immissione nel possesso dopo sfratto per morosità del conduttore, che ad un certo punto aveva deciso di smettere di pagare i canoni.
Il locale è tuttora inutilizzabile: è completamente occupato da materiale cartaceo semidistrutto e altre suppellettili degradate e ammassate in condizioni disastrose. L'ex conduttore, dopo aver detto di voler trovare un altro deposito, si rifiuta tuttora di asportare il materiale. Ufficialmente non fornisce motivazioni. In realtà, contattandoci privatamente, a voce, ha velatamente minacciato che acconsentirà a rimuovere il materiale solo se rinunciamo a tutti i canoni esigibili scaduti (ben 14 mensilità!) o addirittura se gli forniamo una non meglio precisata somma di denaro!
Gli ufficiali giudiziari dicono di non poter fare nulla; ribadiscono che non possono obbligarlo a fare niente.
L'ufficiale giudiziario procedente, addirittura, ci ha imposto di inventariare l'immondizia inscatolandola in scatole di cartone. (si tratta di un ammasso enorme, circa 270 metri quadrati di capannone ricoperti da questa merce!).
Ad ottobre, di fronte all'assoluta impraticabilità del metodo che ci ha imposto, e rifiutando i nostri suggerimenti sull'eliminazione dei beni, l'ufficiale giudiziario ha abbandonato il luogo dell'esecuzione quasi in lacrime.
Abbiamo chiesto al titolare UNEP di dare istruzioni e provvedere nelle veci della dottoressa che ha rifiutato di procedere, o almeno di provvedere a sostituirla, ma dice di essere non competente sul merito della vicenda.
Al momento l'esecuzione è formalmente sospesa.
Il mio quesito è: secondo voi posso chiedere e ottenere dal giudice un provvedimento con cui sono autorizzato a gettare tutto in discarica? Attualmente è come se io, pur avendo ottenuto tutti i possibili provvedimenti favorevoli, di fatto non potrò mai rientrare nel godimento dell'immobile!
Insomma questi beni non valgono nulla e il proprietario lo sa bene, ma finge di esserne interessato strumentalizzando la situazione di paralisi per ricattarci. Abbiamo anche scoperto dove si trova il nuovo immobile che ha locato, abbiamo cercato di provvedere al trasferimento di questo ammasso di cose in quel luogo, ma lui si è rifiutato di aprirci, ha bloccato ogni operazione. A quanto pare nessuna autorità vuole prendere atto della situazione, nessun'autorità vuole prendersi la responsabilità di nulla, cosicchè l'ex conduttore continua di fatto a godere indisturbato dell'immobile nonostante sia addirittura già avvenuta la formale immissione nel possesso.
L'ex conduttore si è rivelato molto pericoloso, infatti è proprio questo il suo "metodo collaudato"; lucra sul fatto che gli sfratti richiedono (non in senso giuridico, ma in senso fattuale) un sacco di mesi per essere realmente espletati, e d'altra parte le tutele e le garanzie verso il conduttore sono fortemente sovradimensionate rispetto alle garanzie per il locatore, quindi riesce ad avere l'uso di innumerevoli immobili in tutta la provincia praticamente gratis, visto che nella successione degli sfratti nessuna autorità farà mai concretamente qualcosa per neutralizzarlo.
Come procedere? Che strade seguire, sia in senso giuridico che in senso fattuale? Cosa serve per far capire al giudice la reale situazione e far sparire quel'immondizia liberandoci dal ricatto senza sprecare altro tempo?
Grazie in anticipo a chiunque possa fornire qualche indicazione al riguardo
Sono locatore di un immobile ad uso di deposito commerciale.
A settembre ho ottenuto l'immissione nel possesso dopo sfratto per morosità del conduttore, che ad un certo punto aveva deciso di smettere di pagare i canoni.
Il locale è tuttora inutilizzabile: è completamente occupato da materiale cartaceo semidistrutto e altre suppellettili degradate e ammassate in condizioni disastrose. L'ex conduttore, dopo aver detto di voler trovare un altro deposito, si rifiuta tuttora di asportare il materiale. Ufficialmente non fornisce motivazioni. In realtà, contattandoci privatamente, a voce, ha velatamente minacciato che acconsentirà a rimuovere il materiale solo se rinunciamo a tutti i canoni esigibili scaduti (ben 14 mensilità!) o addirittura se gli forniamo una non meglio precisata somma di denaro!
Gli ufficiali giudiziari dicono di non poter fare nulla; ribadiscono che non possono obbligarlo a fare niente.
L'ufficiale giudiziario procedente, addirittura, ci ha imposto di inventariare l'immondizia inscatolandola in scatole di cartone. (si tratta di un ammasso enorme, circa 270 metri quadrati di capannone ricoperti da questa merce!).
Ad ottobre, di fronte all'assoluta impraticabilità del metodo che ci ha imposto, e rifiutando i nostri suggerimenti sull'eliminazione dei beni, l'ufficiale giudiziario ha abbandonato il luogo dell'esecuzione quasi in lacrime.
Abbiamo chiesto al titolare UNEP di dare istruzioni e provvedere nelle veci della dottoressa che ha rifiutato di procedere, o almeno di provvedere a sostituirla, ma dice di essere non competente sul merito della vicenda.
Al momento l'esecuzione è formalmente sospesa.
Il mio quesito è: secondo voi posso chiedere e ottenere dal giudice un provvedimento con cui sono autorizzato a gettare tutto in discarica? Attualmente è come se io, pur avendo ottenuto tutti i possibili provvedimenti favorevoli, di fatto non potrò mai rientrare nel godimento dell'immobile!
Insomma questi beni non valgono nulla e il proprietario lo sa bene, ma finge di esserne interessato strumentalizzando la situazione di paralisi per ricattarci. Abbiamo anche scoperto dove si trova il nuovo immobile che ha locato, abbiamo cercato di provvedere al trasferimento di questo ammasso di cose in quel luogo, ma lui si è rifiutato di aprirci, ha bloccato ogni operazione. A quanto pare nessuna autorità vuole prendere atto della situazione, nessun'autorità vuole prendersi la responsabilità di nulla, cosicchè l'ex conduttore continua di fatto a godere indisturbato dell'immobile nonostante sia addirittura già avvenuta la formale immissione nel possesso.
L'ex conduttore si è rivelato molto pericoloso, infatti è proprio questo il suo "metodo collaudato"; lucra sul fatto che gli sfratti richiedono (non in senso giuridico, ma in senso fattuale) un sacco di mesi per essere realmente espletati, e d'altra parte le tutele e le garanzie verso il conduttore sono fortemente sovradimensionate rispetto alle garanzie per il locatore, quindi riesce ad avere l'uso di innumerevoli immobili in tutta la provincia praticamente gratis, visto che nella successione degli sfratti nessuna autorità farà mai concretamente qualcosa per neutralizzarlo.
Come procedere? Che strade seguire, sia in senso giuridico che in senso fattuale? Cosa serve per far capire al giudice la reale situazione e far sparire quel'immondizia liberandoci dal ricatto senza sprecare altro tempo?
Grazie in anticipo a chiunque possa fornire qualche indicazione al riguardo