L’obiettivo dei promotori è quello di “restituire decoro alle strade”, eliminando lo sfruttamento e trasformando le prostitute in libere professioniste delsesso. In pratica, rendendo il sesso un’attività imprenditoriale, così come avviene in altri otto paesi europei. Ma non solo: c’è anche spazio per la finanza creativa di tremontiana memoria. Sarebbe possibile trovare per le casse dei Comuni e quelle dello Stato nuove entrate, sempre utili in un periodo di recessione economica. E’ partito da Mogliano Veneto, in provincia di Treviso, il tentativo di abrogare parzialmente, attraverso un referendum,la legge Merlin: la normativa, che porta il nome della socialista Lina Merlin, anche lei veneta e prima senatrice della storia repubblicana, dispose nel 1958 la chiusura delle “case chiuse”, l’abolizione della regolamentazione della prostituzione in Italia e l’introduzione di una serie di reati intesi a contrastare lo sfruttamento della prostituzione.