basty

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Certo bisogna conoscere che contratto hanno stipulato: se avessero sottoscritto un mandato per procacciare clienti, non sarebbe un contratto di locazione. A comparire sarebbe sempre solo il proprietario.

Ma allora sarebbe una sentenza che non porterebbe novità al tema.
 

basty

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Appunto: è come quando alcuni giorni fa, son dovuto andare in Agenzia delle Entrate per registrare una modifica contrattuale (scocciatura della società .... ma tralasciamo). Ne ho approfittato per chiedere se c'erano novità.
la risposta è stata accompagnata da un sorrisetto "sadico": <<no, Agenzia delle Entrate continua nella sua posizione, "certo, le società fanno i contratti uso foresteria per scaricare...">>: come se fosse una sorta di elusione!

Stesso atteggiamento quando ho chiesto se si potevano pagare i bolli (ci sono almeno due codici al riguardo) tramite F24, assieme all'imposta di registro, invece di cercare col lanternino il tabaccaio che ancora stampa le marche.

"E no! Ci vogliono assolutamente le marche da bollo, ed anche predatate"
(quei codici serviranno per altro? ma lei ha detto che sul sito c'è un lelenco fatto benissimo: peccato riporti circa 1000 (MILLE ....!!!) codici con una breve descrizione, ed ognuno con uno specifico scopo

Ci manca solo che richiedano ancora il sigillo in ceralacca......
 

uva

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mi chiedo cosa aspetti Agenzia delle Entrate
L'avevi già chiesto (giustamente, non è una critica rivolta a te!) in un'altra occasione, con riferimento ad un argomento diverso.

Ed io ti avevo risposto che, secondo me, l'Agenzia delle Entrate aspetta una norma di interpretazione autentica.


Qui la tua domanda e la mia risposta:
(post #14)
 

basty

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Va bene: ma allora avrebbe fatto bene a non avanzare una sua interpretazione prima di porre la questione al ministero/parlamento.
Legge quel che le pare, e poi aspetta una interpretazione autentica dopo che la suprema corte la ha smentita?
Insomma…
 

Heifetz

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"E no! Ci vogliono assolutamente le marche da bollo, ed anche predatate"
(quei codici serviranno per altro? ma lei ha detto che sul sito c'è un lelenco fatto benissimo: peccato riporti circa 1000 (MILLE ....!!!) codici con una breve descrizione, ed ognuno con uno specifico scopo
Per quanto riguarda le marche da bollo, è sorprendente che non esista ancora un sistema più moderno e integrato, ad esempio con l'F24, che già gestisce un'ampia gamma di imposte e tributi.

Un'opzione ancora più efficace potrebbe essere la creazione di un portale ufficiale dell'Agenzia delle Entrate, attraverso cui acquistare marche da bollo digitali in qualsiasi momento (sebbene esista già una versione digitale della marca da bollo per alcuni documenti online, questo sistema dovrebbe essere ampliato a tutte le esigenze).

Ma è come se il sistema fosse stato progettato per complicare le cose invece di semplificarle.
Ci manca solo che richiedano ancora il sigillo in ceralacca......
E forse un po' di pergamena per completare il quadro.
 

basty

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sebbene esista già una versione digitale della marca da bollo per alcuni documenti online,
E non solo on Line: ricordo che per richiedere la certificazione comunale che l’immobile era nella zona Semicentrale, forse in periodo covid?, avevo usato, dietro istruzioni comunali, una sorta di marca “telematica” : con tale procedura avevo assolto all’obbligo di bollo sia della domanda che della certificazione. Non era il massimo. Ma Che tale meccanismo valga solo per alcuni adempimenti
è piuttosto curioso.
 

uva

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Legge quel che le pare
Cito l'art. 3, c. 6 del Dlgs 23/2011 che disciplina la cedolare secca:
6. Le disposizioni di cui ai commi 1, 2, 4 e 5 del presente articolo non si applicano alle locazioni di unità immobiliari ad uso abitativo effettuate nell'esercizio di una attività d'impresa, o di arti e professioni. ...

e riferisco la considerazione di un avvocato dell'Uppi col quale avevo parlato dell'argomento.

Siccome il verbo effettuare significa mandare ad effetto / realizzare, è pacifico che la locazione si effettua con la stipula del contratto fra entrambi i soggetti locatore e conduttore.
L'Agenzia delle Entrate basa la sua interpretazione (ovviamente a vantaggio del Fisco) su quell'enunciazione ambigua, malgrado le sentenze avverse.
Non è scritto in modo chiaro e inconfutabile se quel comma si riferisce solo al locatore o anche al conduttore.

Io ne deduco che soltanto una "interpretazione autentica" può porre fine alla diatriba.
 

basty

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Non è scritto in modo chiaro e inconfutabile se quel comma si riferisce solo al locatore o anche al conduttore.
Io non mi permetto di dedurre nulla, ma penso che se una Cassazione deduce ciò che era apparentemente chiaro ai comuni mortali, francamente sia eccessivo aspettare una interpretazione autentica.

L'art. 3 , prima del comma 6 ha 5 commi, ed inizia con 1 e 2 che riporto.

1. In alternativa facoltativa rispetto al regime ordinario vigente per la tassazione del reddito fondiario ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, il proprietario o il titolare di diritto reale di godimento di unità immobiliari abitative locate ad uso abitativo può optare per il seguente regime.
2. A decorrere dall'anno 2011, il canone di locazione relativo ai contratti aventi ad oggetto immobili ad uso abitativo e le relative pertinenze locate congiuntamente all'abitazione, può essere assoggettato, in base alla decisione del locatore, ad un'imposta, operata nella forma della cedolare secca, sostitutiva dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e delle relative addizionali, nonché delle imposte di registro e di bollo sul contratto di locazione; la cedolare secca sostituisce anche le imposte di registro e di bollo sulla risoluzione e sulle proroghe del contratto di locazione. Sul canone di locazione annuo stabilito dalle parti la cedolare secca si applica in ragione di un'aliquota del 21 per cento.
La cedolare secca può essere applicata anche ai contratti di locazione per i quali non sussiste l'obbligo di registrazione. Per i contratti stipulati secondo le disposizioni di cui agli articoli 2, comma 3, e 8 della legge 9 dicembre 1998, n. 431, relativi ad abitazioni ubicate nei comuni di cui all'articolo 1, comma 1, lettere a) e b), del decreto-legge 30 dicembre 1988, n. 551, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 1989, n. 61, e negli altri comuni ad alta tensione abitativa individuati dal Comitato interministeriale per la programmazione economica, l'aliquota della cedolare secca calcolata sul canone pattuito dalle parti è ridotta al 10 per cento. Sui contratti di locazione aventi a oggetto immobili ad uso abitativo, qualora assoggettati alla cedolare secca di cui al presente comma, alla fideiussione prestata per il conduttore non si applicano le imposte di registro e di bollo. (7) (12)(23)
((30))


E' quindi molto singolare che improvvisamente al c. 6 ad Agenzia delle Entrate sorga il dubbio. Del resto ecco la conclusione della Corte:

3. In conclusione, il ricorso merita accoglimento in virtù del seguente principio di diritto: in tema di redditi da locazione, il locatore può optare per la cedolare secca anche nell’ipotesi in cui il conduttore concluda il contratto di locazione ad uso abitativo nell’esercizio della sua attività professionale, atteso che l’esclusione di cui all’art. 3, sesto comma, d.lgs. n. 23 del 2011 si riferisce esclusivamente alle locazioni di unità immobiliari ad uso abitativo effettuate dal locatore nell'esercizio di una attività d'impresa o di arti e professioni

Se poi l'interpretazione arrivasse suggerita dall'esigenza di fare cassa....., sarebbe forse comprensibile ma poco giustificabile.
 

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