Solo ora leggo questo post. Pertanto mi sento obbligato ad intervenire. Inizialmente la dichiarazione di successione la può redigere chiunque. Evidentemente dipende dalla sua complessità. Generalmente si fa riferimento al notaio che certamente è per preparazione professionale forse il più preparato, ma è anche quello più esoso. Poiché quella pratica verte prevalentemente sulle ricerche catastali, il compito viene demandato ad un geometra che funge da collaboratore. A lavoro concluso il titolare quantomeno dovrebbe dargli una controllata prima di fare firmare la dichiarazione al cliente e di consegnarla all'ufficio. Ormai questa operazione viene svolta per via telematica. Il risultato migliore si ottiene rivolgendosi ad un professionista, solitamente geometra che conosce molto bene quegli uffici, catasto e conservatoria, che tra l'altro può consigliare come sia possibile risolvere problemi legati alla successiva divisione.
Tornando al discorso del notaio che "sbaglia l'atto". Il compito del notaio è quello di garantire sull'identità dei contraenti e sulla forma dell'atto. Gli accordi gli vengono comunicati direttamente dagli stessi e per ottenere la documentazione si avvale o del tecnico dei committenti o del suo collaboratore. Chiariti i termini dell'accordo, stende la stipula ed alla presenza delle parti legge il documento, dando gli opportuni chiarimenti. Al termine le parti, che riconoscono l'atto corrispondente alle loro volontà lo firmano ed il notaio lo sigilla con la sua firma.
Poiché è una situazione che ho vissuto tantissime volte avendo predisposto anche grosse divisioni risolte dovo 30, 40 anni di dispute con grosse proprietà, credo di poter esprimere un parere autorevole. Solitamente quando il notaio legge l'atto le parti lo seguono con distrazione o addirittura parlano, magari a bassa voce, come se l'evento non li interessasse. solo dopo tanti anni si accorgono degli errori di numeri inesatti o di codici fiscali sbagliati e magari di numeri omessi. Consiglio sempre la presenza del tecnico di fiducia che segue la lettura dell'atto controllando i dati fra i documenti della sua pratica. Solo così si evitano molti errori e comunque c'è un responsabile delle omissioni.
Tornando al discorso del notaio che "sbaglia l'atto". Il compito del notaio è quello di garantire sull'identità dei contraenti e sulla forma dell'atto. Gli accordi gli vengono comunicati direttamente dagli stessi e per ottenere la documentazione si avvale o del tecnico dei committenti o del suo collaboratore. Chiariti i termini dell'accordo, stende la stipula ed alla presenza delle parti legge il documento, dando gli opportuni chiarimenti. Al termine le parti, che riconoscono l'atto corrispondente alle loro volontà lo firmano ed il notaio lo sigilla con la sua firma.
Poiché è una situazione che ho vissuto tantissime volte avendo predisposto anche grosse divisioni risolte dovo 30, 40 anni di dispute con grosse proprietà, credo di poter esprimere un parere autorevole. Solitamente quando il notaio legge l'atto le parti lo seguono con distrazione o addirittura parlano, magari a bassa voce, come se l'evento non li interessasse. solo dopo tanti anni si accorgono degli errori di numeri inesatti o di codici fiscali sbagliati e magari di numeri omessi. Consiglio sempre la presenza del tecnico di fiducia che segue la lettura dell'atto controllando i dati fra i documenti della sua pratica. Solo così si evitano molti errori e comunque c'è un responsabile delle omissioni.