E sempre il solito problema della convivenza civile. Tutto dipende dalla tollerabilità dei singoli o dall'invadenza del coinquilino. A volte le beghe nascono per uno sguardo interpretato male. Ed un confronto verbale civile potrebbe chiarire una tensione immotivata. Nel caso trattato, non si può pretendere che l'uno rinunci alla sua cucina per non arrecare disturbo al vicino. Evidentemente, male non farebbe ad invitare il vicino a godere della sua cucina differente da quella classica, posto che venga rispettato il principio dell'igiene. Poi è una questione di gusti che dipende dall'apertura mentale dei protagonisti. Buon appetito.