Cercherò di essere comprensibile.
La signora quando tra 100 anni muore stando così le cose ha 3 eredi e la divisione dei beni dovrà essere fatta così: la quota di legittima riservata dalla legge al coniuge e ai figli è del 25% del patrimonio ereditario per il coniuge e del 50% da dividersi in parti uguali tra i figli, il restante 25% è la quota disponibile.
Al momento voi non avete nessun diritto sull'immobile e non potete costringere nessuno né ad incassare e né a pagare qualcosa. Questo perché non si può rinunciare a qualcosa che non si possiede.
La signora cosa vuol fare dell'immobile? Lo vuole "cedere" ad entrambi, ad uno solo o non lo si è capito?
Se lo vuole cedere ad entrambi lo può fare allo stato attuale o già con i lavori effettuati stabilendo chi abbia cosa (naturalmente il coniuge dovrebbe acconsentire a ciò e in futuro (tra 100 anni) a non rivendicare la lesione della sua quota di legittima). Se lo cede con i lavori fatti stabilisce lei quello che crede, se lo cede con i lavori da fare dovrete per forza trovare un accordo tra di voi sulle spese da fare e chi prende cosa.
Vista la difficoltà dell'accordo tra i figli e nel caso il genitore cedesse senza lavori, quest'ultimo dovrebbe decidere cosa vada a ciascuno (sia defnire quale appartamento e poi definire anche quale parte della corte è in comunione e quale è di proprietà esclusiva), potrebbe fare da mediatore chiedendo ai figli di contribuire in tutto o in parte ai lavori comuni lasciando ai figli la possibilità di gestirsi in proprio solo l'interno dell'appartamento che è stato destinato.
Nella speranza di non averti confuso . . .
Luigi
La signora quando tra 100 anni muore stando così le cose ha 3 eredi e la divisione dei beni dovrà essere fatta così: la quota di legittima riservata dalla legge al coniuge e ai figli è del 25% del patrimonio ereditario per il coniuge e del 50% da dividersi in parti uguali tra i figli, il restante 25% è la quota disponibile.
Al momento voi non avete nessun diritto sull'immobile e non potete costringere nessuno né ad incassare e né a pagare qualcosa. Questo perché non si può rinunciare a qualcosa che non si possiede.
La signora cosa vuol fare dell'immobile? Lo vuole "cedere" ad entrambi, ad uno solo o non lo si è capito?
Se lo vuole cedere ad entrambi lo può fare allo stato attuale o già con i lavori effettuati stabilendo chi abbia cosa (naturalmente il coniuge dovrebbe acconsentire a ciò e in futuro (tra 100 anni) a non rivendicare la lesione della sua quota di legittima). Se lo cede con i lavori fatti stabilisce lei quello che crede, se lo cede con i lavori da fare dovrete per forza trovare un accordo tra di voi sulle spese da fare e chi prende cosa.
Vista la difficoltà dell'accordo tra i figli e nel caso il genitore cedesse senza lavori, quest'ultimo dovrebbe decidere cosa vada a ciascuno (sia defnire quale appartamento e poi definire anche quale parte della corte è in comunione e quale è di proprietà esclusiva), potrebbe fare da mediatore chiedendo ai figli di contribuire in tutto o in parte ai lavori comuni lasciando ai figli la possibilità di gestirsi in proprio solo l'interno dell'appartamento che è stato destinato.
Nella speranza di non averti confuso . . .
Luigi