Provo a procedere per gradi:
Che l'amministratrice chieda agli altri condomini di coprire temporaneamente il "buco" di 2000 euro per pagare la ditta e non incorrere in una causa, ci può stare tranquillamente.
Che decida che non è il caso di ricorrere alle vie legali per recuperare la somma, invece, NON ESISTE PROPRIO! Lei è obbligata dalla legge a farlo e a restituirvi gli anticipi non appena il moroso pagherà (perchè, stai sicuro, se le carte sono a posto dovrà pagare...).
Se poi trova scomodo rivolgersi a un legale, i 2000 euro può metterceli lei di tasca propria.
Spetta anche a lui per la parte che ha versato. La parte che NON ha versato e che coprirete temporaneamente voi, invece, andrà probabilmente perduta in quanto non potete portarla a deduzione voi.
Non sono d'accordo. All'Agenzia delle Entrate interessa sapere chi ha pagato, quanto e quando. Tutte cose certificate dall'amministratore.
Se ha pagato più o meno rispetto ai suoi millesimi non ha per loro alcuna rilevanza.
Ti faccio un esempio pratico: in un condominio che amministro c'è un accordo (messo a verbale) tra i nudi proprietari (2) e l'usufruttuario (1) di alcune immobili; accordo in base al quale tutte le spese di gestione e manutenzione, ordinaria e straordinaria,vengono sostenute integralmente dall'usufruttuario.
Stiamo per fare lavori straordinari e, mentre saranno i nudi proprietari a votare in assemblea, io riscuoterò gli importi dall'usufruttuario. A lui quindi certificherò i pagamenti e lui scaricherà il 50% di quanto pagato.
Giustissimo. Ma spesso accade questo: essendo le maglie per accedere agli sgravi molto più lente per il condominio che per i privati, si fanno rientrare anche i balconi aggettanti tra le spese condominiali, facendoli (ovviamente) pagare esclusivamente ai proprietari.
Se l'amministratore agisce con decreto ingiuntivo, si tratta di poca cosa e, soprattutto, si tratta solo di un anticipo di somme che vi saranno restituite.
Andiamo ai fatti: arrivati alla terza rata per il rifacimanto del prospetto e dei balconi, un condomino aducendo varie scusanti, si rifiuta di versare sia la terza rata,che l'ultima rata a saldo, il totale delle rimanenti due rate sommano a € 2.000,00#. Adesso l'amministratore che è anche una condomina, propone di suddividere questa somma tra gli altri 3 condomini, ma vista alla fin fine la somma, non è intenzionata a rivalesi in via legale.
Che l'amministratrice chieda agli altri condomini di coprire temporaneamente il "buco" di 2000 euro per pagare la ditta e non incorrere in una causa, ci può stare tranquillamente.
Che decida che non è il caso di ricorrere alle vie legali per recuperare la somma, invece, NON ESISTE PROPRIO! Lei è obbligata dalla legge a farlo e a restituirvi gli anticipi non appena il moroso pagherà (perchè, stai sicuro, se le carte sono a posto dovrà pagare...).
Se poi trova scomodo rivolgersi a un legale, i 2000 euro può metterceli lei di tasca propria.
e se questo condomino ha volontariamente, sospeso il suo contributo, spetta anche a lui la dichiarazione per la defiscalizzare il 50% ?
Spetta anche a lui per la parte che ha versato. La parte che NON ha versato e che coprirete temporaneamente voi, invece, andrà probabilmente perduta in quanto non potete portarla a deduzione voi.
Pertanto, il recupero IRPEF del 50% spetterà ad OGNI CONDOMINO in base ai millesimi di PROPRIETA'.
Il fatto che N-1 condomini abbiano deciso di "metterci una pezza" pagando anche per l'ennesimo condomino non pagante, non modifica minimamente i millesimi di proprietà, pertanto la corretta ripartizione agli occhi dell'Agenzia delle Entrate è quella basata sui millesimi, come normalmente si conviene.
Non sono d'accordo. All'Agenzia delle Entrate interessa sapere chi ha pagato, quanto e quando. Tutte cose certificate dall'amministratore.
Se ha pagato più o meno rispetto ai suoi millesimi non ha per loro alcuna rilevanza.
Ti faccio un esempio pratico: in un condominio che amministro c'è un accordo (messo a verbale) tra i nudi proprietari (2) e l'usufruttuario (1) di alcune immobili; accordo in base al quale tutte le spese di gestione e manutenzione, ordinaria e straordinaria,vengono sostenute integralmente dall'usufruttuario.
Stiamo per fare lavori straordinari e, mentre saranno i nudi proprietari a votare in assemblea, io riscuoterò gli importi dall'usufruttuario. A lui quindi certificherò i pagamenti e lui scaricherà il 50% di quanto pagato.
I fronatalini, oppure il balcone aggettante nell'insieme?
Se sono i frontalini che presentano fergi e decori di abbellimento allo stabile, allora si tratta di parte comune a cui i condomini devono partecipare alle spese deliberate dall'assemblea.
Se invece si tratta di balconi aggettati, allora l'assemblea non aveva nessuna competenza alla delibera in quanto si tratta di proprietà privata, ovvero ognuno dei proprietari del balcone avrebbe dovuto provvedere per se stesso.
Giustissimo. Ma spesso accade questo: essendo le maglie per accedere agli sgravi molto più lente per il condominio che per i privati, si fanno rientrare anche i balconi aggettanti tra le spese condominiali, facendoli (ovviamente) pagare esclusivamente ai proprietari.
Alla fine comunque oltre le somme da anticipare dobbiamo accollarci anche le spese del legale, pazienza, ma i soldi per il legale li esco ben volentieri,
Se l'amministratore agisce con decreto ingiuntivo, si tratta di poca cosa e, soprattutto, si tratta solo di un anticipo di somme che vi saranno restituite.