Porto la mia esperienza:
Anche io ho un contratto simile, per fortuna la stanza in oggetto ha un uscita esterna e non è comunicante con l'appartamento.
Non ho avuto nessuno sconto per questo 'fastidio' in oltre lo hanno deciso all'ultimo momento rendendomi partecipe al momento della firma del contratto.Gesto che non ho trovato molto corretto.
Ho comunque accettato il contratto essendo una grande casa e non essendomi precedente fatto notare la presenza di questa stanza in più.
Nonostante a mia volta io sia proprietaria di immobili che affitto non conoscevo questo escamotasce in caso di morosità,quali vantaggi apporta per il conduttore?
Trovo comunque molto inappropriato e di cattivo gusto da parte di un conduttore avere libero accesso in casa del locatario, sopratutto se questo ne è residente magari con famiglia, da parte mia non lo proporrei mai affittando in oltre immobili di un certo prestigio per i quali nessuno accetterebbe una clausola simile.
Io mi preservo eventuali fregature affidandomi a un agente di fiducia che seleziona gli eventuali inquilini.
Poi i furboni ci sono ovunque, magari proprio tra le persone più referenziate o tra i professionisti in giacca e cravatta.
Saluti Claudia
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affitti, gli inquilini pagano sempre di più (grafici)
Martedì, 5 ottobre, 2010 - 09:22 / pubblicato per Ritratto di teamteam@idealista
in occasione della giornata degli inquilini, che si celebre il primo lunedì di ottobre, eurostat, l'istituto statistico dell'unione europea, ha pubblicato un rapporto sugli affitti nell'ue. chi vive in città ed è in affitto spende in media quasi il 34% del proprio reddito per l'alloggio. e in italia come siamo messi?
innanzittutto facciamo una distinzione per reddito. eurostat calcola la percentuale destinata all'affitto dei redditi "normali", ossia al di sopra della soglia di povertà. in questo caso in italia serve il 33,8% del reddito disponibile per un casa a prezzi di mercato, e il 25,9% per una casa con prezzi calmierati (case popolari o altre forme di aiuto all'affitto)
per i redditi al di sotto della soglia di povertà la situazione si complica e la percentuale raggiunge il 49,5% e non migliora di molto anche con la casa popolare (39,7%).
il rapporto segnala come in italia vi sia stata una decadenza degli affitti protetti. per prima cosa, come si può vedere dal grafico, la disponiblità di case popolari è diminuita dal 1991 al 2005: dall'8% al 5% del totale delle case disponibili. eurostat segnala come questo declino abbia reso la vita più dura per chi vive in affitto
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