gigi10

Membro Attivo
Proprietario Casa
Buongiorno,
mi rifaccio vivo con una richiesta di parere da parte della comunità su un tema che ho già evidenziato in passato, ma sul quale ora ho maggiori dettagli.
Mia madre ha affittato 10 anni fa dei locali classificati catastalmente come C/1 “Negozi e Botteghe” ad una filiale bancaria.
Il comune ora mi chiede di cambiare la categoria catastale a D/5 “Istituto di credito, cambio e assicurazione (con fine di lucro)”, imponendoci di fare, a nostro carico, la revisione della rendita catastale che risulterà sicuramente maggiore.
Una volta fatto, addebiterà le differenze di IME, ICI, penali ed interessi per 5 anni indietro (aiuto!).

Il mio dubbio, su cui vorrei il vostro parere, e’ sulla correttezza della richiesta del comune:
- Il contratto di affitto stipulato con la banca cita che si affitta un “ufficio”
- La banca, in pieno accordo con il comune, 10 anni fa, fece a suo carico, degli interventi per realizzare la filiale e di cui resta tuttora esclusiva proprietaria (quindi se ne va se li porterebbe via).
Informalmente, mi hanno detto che altri nella stessa situazione stanno facendo opposizione dicendo che non hanno affittato un edificio dedicato ad attività di “Istituto di Credito” (e quindi con Caveau, vano per il bancomat… già esistenti), e pertanto non si deve cambiare la categoria catastale.

A breve incontrerò un professionista per capire come procedere, ma eventuali parere o esperienze vissute mi aiuterebbero a capire meglio e magari fare le domande giuste.

Grazie ancora per l’aiuto.
 

peopeo

Membro Attivo
Proprietario Casa
Il cambio di destinazione d'uso, anche senza opere, avrebbe comportato l'obbligo di variazione in catasto come ricordato da una recente circolare dell'agenzia del territorio, di cui allego una pagina significativa.
Il punto è che tali violazioni, anche a causa di norme tutt'altro che chiare, sono talmente comuni da farle ritenere normali ed è quindi molto facile sbagliare in buona fede.
Addirittura un ministro non sapeva che una palestra non può essere censita come abitazione...
Pare che comunque siano molto pochi i comuni che si attivano per richiedere le variazioni ed addirittura gli arretrati. Ciò è causa di evidenti e gravi sperequazioni.
Posso sapere in quale comune è situato il tuo negozio/banca?
Ciao, spero che tu ottenga almeno di non dover pagare gli arretrati, dimostrando di essere in buona fede.
 

Allegati

  • circolare agenzia del territorio 09 luglio 2010 pag 10.pdf
    26,8 KB · Visite: 49

gigi10

Membro Attivo
Proprietario Casa
Scusate gli errori e la poca chiarezza:
- IMU al posto di IME
- per "interventi" intendo il vano bancomat, l'ascensorino per disabili... e quindi le opere che hanno permesso alla banca di attivare una filiale nei vani di mia madre.
Questi sono stati realizzati dalla banca e sono tuttora di loro proprietà.

Grazie e saluti
 

gigi10

Membro Attivo
Proprietario Casa
Il cambio di destinazione d'uso, anche senza opere, avrebbe comportato l'obbligo di variazione in catasto come ricordato da una recente circolare dell'agenzia del territorio, di cui allego una pagina significativa.
Il punto è che tali violazioni, anche a causa di norme tutt'altro che chiare, sono talmente comuni da farle ritenere normali ed è quindi molto facile sbagliare in buona fede.
Addirittura un ministro non sapeva che una palestra non può essere censita come abitazione...
Pare che comunque siano molto pochi i comuni che si attivano per richiedere le variazioni ed addirittura gli arretrati. Ciò è causa di evidenti e gravi sperequazioni.
Posso sapere in quale comune è situato il tuo negozio/banca?
Ciao, spero che tu ottenga almeno di non dover pagare gli arretrati, dimostrando di essere in buona fede.

Grazie per il contributo.
Ho risposto in privato relativamente alla tua domanda.
Ti chiederei due informazioni in più:
- hai qualche riferimento citabile relativamente alla considerazione che pochi comuni lo stanno facendo?
- il comune insiste sulla rendita: se le opere che aumentano il valoro dei locali non sono di proprietà di mia madre (e quindi non si riflettono nell'ammontare dell'affitto) ci sarebbe comunque un aumento della rendita attuale?

Grazie ancora per l'aiuto.
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
scusate lo sproloquio.....per la divagazione dal tema....e Vi chiedo:
ma perchè la LEGGE deve permettere al Catasto e quindi allo
Stato o al comune di appropriarsi indebitamente di un valore aggiunto attraverso un esborso di denaro non pubblico e quindi privato o personale su cui di norma si sono pagati tributi diretti e indiretti al fine di apportare migliorie di vario genere ed entità???
Se ristrutturo una catapecchia o un rudere investendo i risparmi magari di una vita oppure con un mutuo bancario l'immobile certamente aumenterà il suo valore che,
quì è il punto, sarà concretizzato solo all'effettivo passaggio di mano (cessione innanzitutto).....mentre quel valore aggiunto, puramente astratto e indicativo, dovrebbe essere considerato un valore d'uso fuori dalle fauci del fisco. Agli immobili numerosissimi di 50-60 anni non non si permette in nessun modo la declassificazione dalla collocazione d'origine, mentre si pretende la variazione di classe quando vengono eseguiti certi tipi di lavoro.....è capitato a mia figlia....Continuo ad essere dell'idea che i tributi immobiliari come l'IMU andrebbero parametrati solo alla superficie mentre i valori catastali, aggiornati a quelli di mercato, solo al passaggio di mano con successiva reintroduzione dell'INVIM. Alla prossima. Quiproquo.
 

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