Buonasera e grazie anticipatamente a tutti quelli che parteciperanno a questa discussione. Avrei tre quesiti ( che spero siano di interesse generale) da sottoporre alla vostra attenzione in quanto stiamo per approvare le nostre prime tabelle millesimali (non ne abbiamo mai avuta una) per il nostro condominio composto da un bar al piano terreno, un salone-parruccheria ed una abitazione al primo piano, uno studio legale al secondo piano, uno studio tecnico al terzo piano, uno studio per uffici ed una abitazione al quarto piano ed infine una terrazza-lastrico solare al quinto piano di mia proprietà esclusiva.
1°) quesito: l'altezza reale del bar al piano terreno, come misurato dal tecnico incaricato per la redazione dei millesimi e indicato anche nella relazione relativa alla stesura dei millesimi, è di m: 4.35. Poiché il bar è stato controsoffittato (cartongesso o simile) lo stesso tecnico ha considerato per i millesimi corrispondenti da utilizzare per il calcolo del volume, che il locale bar avesse una altezza di m. 3.15, nonostante il controsofftto sia da ritenersi provvisorio ed amovibile in qualsiasi momento fermo restando che l'altezza reale del locale-bar (dal pavimento al soffitto) resta sempre m. 4.35. E' corretto il modo di operare del predetto tecnico?
2°) quesito: lo studio tecnico al terzo piano e lo studio per uffici al quarto piano hanno avuto un coefficiente di destinazione d'uso pari a "1" come abitazione in quanto, secondo il parere dello stesso tecnico incaricatom sono registrati al catasto come appartamenti/abitazioni e non , invece, il valore di "1.20" come stabilito dallo stesso tecnico per lo studio legale del secondo piano e come il loro uso attuale giustificherebbe, indipendentemente dal loro accatastamento.Ritengo che nell'attribuzione di un coefficiente di destinazione d'uso occorrerebbe tener conto dell'effettivo utilizzo dei locali indipendentemente dalla loro registrazione in catasto anche in previsione del maggiore uso dei beni comuni (scale, luce, ascensore) usufruiti dagli utenti di detti studi. Cosa ne pensate ?
3°) quesito: nella terrazza-lastrico solare (non abitata ma utilizzata solo come terrazza) insistono una soffitta alta m. 1.90, una tettoia-stenditoio aperta alta m. 2.30 ed un box-wc alto m. 1.88. Per il calcolo del relativo volume è stato indicato dal tecnico una altezza di m. 3.10 che non si capisce da dove scaturisce. Infatti per tutti i balconi scoperti presenti nei piani dal primo al quarto il valore del volume indicato è stato sempre quello relativo alle unità immobiliari di appartenenza (altezze da m. 3.15 a m. 3.17). Non sarebbe più corretto stabilire per l'altezza della terrazza la media delle altezze dei fabbricati esistenti sul lastrico: m: 1.90+2.30+1.88 = 2.02 ? Per la stessa terrazza è stato attribuito per il coefficiente di destinazione d'uso un valore di "1" pari all'appartamento anzichè quello di "0.20" o "0.22" o "0.25" previsti normalmente per le terrazze. E' corretto ?
Ringrazio di nuovo chiunque volesse aiutarmi a chiarirmi le idee su quanto esposto.
1°) quesito: l'altezza reale del bar al piano terreno, come misurato dal tecnico incaricato per la redazione dei millesimi e indicato anche nella relazione relativa alla stesura dei millesimi, è di m: 4.35. Poiché il bar è stato controsoffittato (cartongesso o simile) lo stesso tecnico ha considerato per i millesimi corrispondenti da utilizzare per il calcolo del volume, che il locale bar avesse una altezza di m. 3.15, nonostante il controsofftto sia da ritenersi provvisorio ed amovibile in qualsiasi momento fermo restando che l'altezza reale del locale-bar (dal pavimento al soffitto) resta sempre m. 4.35. E' corretto il modo di operare del predetto tecnico?
2°) quesito: lo studio tecnico al terzo piano e lo studio per uffici al quarto piano hanno avuto un coefficiente di destinazione d'uso pari a "1" come abitazione in quanto, secondo il parere dello stesso tecnico incaricatom sono registrati al catasto come appartamenti/abitazioni e non , invece, il valore di "1.20" come stabilito dallo stesso tecnico per lo studio legale del secondo piano e come il loro uso attuale giustificherebbe, indipendentemente dal loro accatastamento.Ritengo che nell'attribuzione di un coefficiente di destinazione d'uso occorrerebbe tener conto dell'effettivo utilizzo dei locali indipendentemente dalla loro registrazione in catasto anche in previsione del maggiore uso dei beni comuni (scale, luce, ascensore) usufruiti dagli utenti di detti studi. Cosa ne pensate ?
3°) quesito: nella terrazza-lastrico solare (non abitata ma utilizzata solo come terrazza) insistono una soffitta alta m. 1.90, una tettoia-stenditoio aperta alta m. 2.30 ed un box-wc alto m. 1.88. Per il calcolo del relativo volume è stato indicato dal tecnico una altezza di m. 3.10 che non si capisce da dove scaturisce. Infatti per tutti i balconi scoperti presenti nei piani dal primo al quarto il valore del volume indicato è stato sempre quello relativo alle unità immobiliari di appartenenza (altezze da m. 3.15 a m. 3.17). Non sarebbe più corretto stabilire per l'altezza della terrazza la media delle altezze dei fabbricati esistenti sul lastrico: m: 1.90+2.30+1.88 = 2.02 ? Per la stessa terrazza è stato attribuito per il coefficiente di destinazione d'uso un valore di "1" pari all'appartamento anzichè quello di "0.20" o "0.22" o "0.25" previsti normalmente per le terrazze. E' corretto ?
Ringrazio di nuovo chiunque volesse aiutarmi a chiarirmi le idee su quanto esposto.