hobbidee

Membro Attivo
Conduttore
Su un terreno indiviso, di proprietà di quattro fratelli, uno dei fratelli, usufruttuario a vita, ha apportato delle migliorie.
Alla sua morte, il suo erede, richiede che gli vengano riconosciute le migliorie apportate prima della morte dell'ususfruttuario, e anche quelle apportate da lui stesso, dopo che ne è venuto in possesso, nonostante appena nata la comunione, alla morte dell'usufruttuario, gli altri fratelli ne abbiano chiesto lo scioglimento.
La domanda che si pone è:
-il suo è un diritto legittimo?
-Le migliorie apportate vengono riconosciute solo se ricadono nell'area che, fase di divisione, vengono attribuite a ciascuno dei proprietari?
Come ci si comporta in questi casi?
Grazie per qualunque suggerimento
 

massimo binotto

Membro Attivo
Professionista
Credo che la domanda non sia tanto chiara.
Riassumo: 4 fratelli proprietari di un terreno. Un fratello è usufruttuario a vita.
Se è usufruttuario la nuda proprietà di chi è??
Supponiamo il caso che ci sia un fratello usufruttuario al 100% e gli altri tre fratelli nudi proprietari per 1/3 a testa.
L'usufruttuario ha fatto delle migliorie, ma avendo l'usufrutto totale è anche quello che ha goduto in pieno del terreno e di tutto quello che è stato prodotto.

Alla morte dell'usufruttuario il suo diritto decade e viene accorpata alla nuda proprietà degli altri tre fratelli.
L'erede dell'usufruttuario non ha nessun diritto su tale terreno e quindi non poteva apportare ulteriori migliorie.

I tre fratelli superstiti hanno chiesto lo scioglimento della comunione.
Ma si tratta di divisione consensuale o giudiziale??

La domanda è troppo dispersiva...

saluti
 

hobbidee

Membro Attivo
Conduttore
Chiedo scusa.
Cercherò di chiarire.
La proprietà era di 4 fratelli, 1/4 ciascuno. Uno di questi era l'usufruttuario, che durante il godimento dell'usufrutto ha apportato le migliorie. Alla sua morte la proprietà è passata ad un suo amico per testamento olografo.
I restanti 3 fratelli hanno chiesto lo scioglimento della comunione. Il suo amico, nonchè erede, chiede il pagamento delle migliorie apportate asserendo che, nonostante il terreno fosse gestito dall'usufruttuario (ancorchè ancora in vita) , sia stato lui ad apportarvi le modifiche. E chiede anche le migliorie apportate dopo la morte dell'usufruttuario, nonostante gli altri tre fratelli avessero già chiesto lo scioglimento.
Lo scioglimento è giudiziale.
Spero di aver chiarito.
Grazie ancora.
 

massimo binotto

Membro Attivo
Professionista
Se lo scioglimento della comunione è giudiziale, allora sarà il giudice, tramite il CTU (consulente tecnico d'ufficio) a verificare la possibilità dello scioglimento e se ci sono state le migliorie, chi le ha fatte e se ciò ha comportato l'apprezzamento del terreno.

Mi dici che la proprietà di 1/4 è passata ad un'estraneo per testamento olografo.
Presumo quindi che il fratello deceduto fosse celibe e senza figli.

Credo che devi attendere l'esito della controversia giudiziaria.

Saluti
 

hobbidee

Membro Attivo
Conduttore
Diciamo che si è "passata" ad un estraneo", essendo senza eredi legittimi.
Ovviamente è logico attendere la decisione del giudice. La mia curiosità era sapere se l'erede ha diritto di pretendere tali migliorie, supposto che non possa dimostrare di averle effettuate lui, e se aveva il diritto ad apportarle non avendo, quando era in vita l'usufruttuario, alcun titolo. Forse fnugeva da mezzadro, pur essendo ormai scomparsa tale figura, credo.
Grazie mille.
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Le Ultime Discussioni

Alto