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E’ stata l’Asia nel 2010 ad aver spinto di più l’acceleratore sui canoni degli uffici con una crescita del 51%.
Un risultato record, anche se la comparazione va fatta con un annus horribilis come il 2009.
Lo segnala il report “Office Space Across The World” di Cushman & Wakefield che ha monitorato le principali location ad uso uffico del mondo, analizzando canoni e costi di locazione.
Il podio della città con gli affitti più cari se lo aggiudica il Cbd (Central business district) di Hong Kong (foto), con canoni medi a quota 1.931 euro al mq l’anno, schizzati del 51% rispetto al 2009 grazie ad una “domanda forte – sottolineano gli analisti di C&W - dettata da nuove società sul mercato, strategie di espansione delle corporate già affermate e dalla limitata disponibilità di spazi ad uso ufficio di grado A”.
Una situazione simile nel mercato degli uffici di Pechino, dove l’impennata dei canoni è legata alla disponibilità di spazi più bassa registrata negli ultimi dieci anni.
In controtendenza rispetto al resto dell’area asiatica è Tokyo, dove i canoni sono diminuiti dell’11%.
La parabola negativa fa scivolare la capitale giapponese dal primo posto del 2009 al terzo posto del 2010 nella lista delle location più costose al mondo con i suoi 1.334 euro al mq l’anno registrati nel Cbd.
Sottolinea Barrie David di Cushman & Wakefield Research group: “Stiamo assistendo ad una forte presenza delle città asiatiche nelle posizioni più alte della nostra classifica.
Tokyo e Hong Kong hanno consolidato la loro posizione come due delle città più costose a livello globale, e tra le sei top location della classifica tre sono asiatiche: una situazione in netto contrasto con quanto avveniva 10-15 anni fa, quando le città più costose si trovavano generalmente nell’Europa occidentale e nel nord America.”
In Europa infine livello canoni generalmente stabili (la crescita media è stata dell’1%). Tuttavia con alcune eccezioni, a partire Londra, dove c’è stato un aumento dei canoni del 25% nell’area della City e del 27% nel West End che con i suoi 1.872 euro al mq si conferma al secondo posto in classifica generale.
Aumentano anche Milano (+10%) e Parigi (+9%, stabile all’ottavo posto con i suoi 835 euro al mq). Il capoluogo lombardo con i suoi 729 euro al mq l’anno perde una posizione e chiude all’ultimo posto della Top Ten internazionale.
Osserva James Meikle, Head of office space di Cushman & Wakefield Italia: “Il centro storico di Milano ha registrato un incremento dei canoni di locazione del 10% nel corso degli ultimo 12 mesi, ritornando al picco a cui abbiamo assistito nel 2008.
La crescita è stata determinata da un aumento della domanda, principalmente da parte delle banche, che hanno l’esigenza di ottimizzare gli spazi di front office, e degli studi legali – e dalla scarsa disponibilità di spazi nuovi o ristrutturati di grado A”.
Nel 2010 il Sud America ha segnato un aumento dei canoni del 12%, in contrasto con il Nord America dove i canoni nel migliore dei casi sono rimasti stabili.
Bene soprattutto il Brasile che conferma il suo status di Paese in forte ascesa economica con un aumento di oltre il 25% dei canoni e due delle città più costose del Sud America.
Si tratta di San Paolo con un +4%, ma soprattutto di Rio De Janeiro (+47% con una media di 965 euro al mq l’anno nel Cbd e un balzo dal tredicesimo al quarto posto in classifica, a spese di New York - Midtown, scivolata al quinto con 920 euro al mq) .
Fa il punto Mariana Mokayad Hanania, manager Research services di C&W South America: “L’aumento dei canoni a Rio de Janeiro deriva da una domanda molto forte e dalla mancanza di offerta in città. La qualità dei nuovi uffici consegnati al mercato ha accelerato la crescita.”
Sia il Cile sia il Venezuela hanno avuto un incremento positivo, rispettivamente dell’8% e del 13%.
L’Argentina è l’unica nazione del Sud America a chiudere il 2010 con una diminuzione dei canoni, anche se si mantiene a livelli tradizionalmente alti.
Gli Stati Uniti nel corso dell’anno hanno registrato una contrazione (lieve) del 2% dettata, secondo gli esperti di C&W, da un atteggiamento difensivo dei conduttori.
In ogni caso, i canoni nelle aree primarie dei sottomercati nel centro di New York sono aumentati del 10%, incremento legato al fatto che la città sta uscendo dalla recessione più rapidamente rispetto al resto della nazione.
fonte monitor immobiliare
Un risultato record, anche se la comparazione va fatta con un annus horribilis come il 2009.
Lo segnala il report “Office Space Across The World” di Cushman & Wakefield che ha monitorato le principali location ad uso uffico del mondo, analizzando canoni e costi di locazione.
Il podio della città con gli affitti più cari se lo aggiudica il Cbd (Central business district) di Hong Kong (foto), con canoni medi a quota 1.931 euro al mq l’anno, schizzati del 51% rispetto al 2009 grazie ad una “domanda forte – sottolineano gli analisti di C&W - dettata da nuove società sul mercato, strategie di espansione delle corporate già affermate e dalla limitata disponibilità di spazi ad uso ufficio di grado A”.
Una situazione simile nel mercato degli uffici di Pechino, dove l’impennata dei canoni è legata alla disponibilità di spazi più bassa registrata negli ultimi dieci anni.
In controtendenza rispetto al resto dell’area asiatica è Tokyo, dove i canoni sono diminuiti dell’11%.
La parabola negativa fa scivolare la capitale giapponese dal primo posto del 2009 al terzo posto del 2010 nella lista delle location più costose al mondo con i suoi 1.334 euro al mq l’anno registrati nel Cbd.
Sottolinea Barrie David di Cushman & Wakefield Research group: “Stiamo assistendo ad una forte presenza delle città asiatiche nelle posizioni più alte della nostra classifica.
Tokyo e Hong Kong hanno consolidato la loro posizione come due delle città più costose a livello globale, e tra le sei top location della classifica tre sono asiatiche: una situazione in netto contrasto con quanto avveniva 10-15 anni fa, quando le città più costose si trovavano generalmente nell’Europa occidentale e nel nord America.”
In Europa infine livello canoni generalmente stabili (la crescita media è stata dell’1%). Tuttavia con alcune eccezioni, a partire Londra, dove c’è stato un aumento dei canoni del 25% nell’area della City e del 27% nel West End che con i suoi 1.872 euro al mq si conferma al secondo posto in classifica generale.
Aumentano anche Milano (+10%) e Parigi (+9%, stabile all’ottavo posto con i suoi 835 euro al mq). Il capoluogo lombardo con i suoi 729 euro al mq l’anno perde una posizione e chiude all’ultimo posto della Top Ten internazionale.
Osserva James Meikle, Head of office space di Cushman & Wakefield Italia: “Il centro storico di Milano ha registrato un incremento dei canoni di locazione del 10% nel corso degli ultimo 12 mesi, ritornando al picco a cui abbiamo assistito nel 2008.
La crescita è stata determinata da un aumento della domanda, principalmente da parte delle banche, che hanno l’esigenza di ottimizzare gli spazi di front office, e degli studi legali – e dalla scarsa disponibilità di spazi nuovi o ristrutturati di grado A”.
Nel 2010 il Sud America ha segnato un aumento dei canoni del 12%, in contrasto con il Nord America dove i canoni nel migliore dei casi sono rimasti stabili.
Bene soprattutto il Brasile che conferma il suo status di Paese in forte ascesa economica con un aumento di oltre il 25% dei canoni e due delle città più costose del Sud America.
Si tratta di San Paolo con un +4%, ma soprattutto di Rio De Janeiro (+47% con una media di 965 euro al mq l’anno nel Cbd e un balzo dal tredicesimo al quarto posto in classifica, a spese di New York - Midtown, scivolata al quinto con 920 euro al mq) .
Fa il punto Mariana Mokayad Hanania, manager Research services di C&W South America: “L’aumento dei canoni a Rio de Janeiro deriva da una domanda molto forte e dalla mancanza di offerta in città. La qualità dei nuovi uffici consegnati al mercato ha accelerato la crescita.”
Sia il Cile sia il Venezuela hanno avuto un incremento positivo, rispettivamente dell’8% e del 13%.
L’Argentina è l’unica nazione del Sud America a chiudere il 2010 con una diminuzione dei canoni, anche se si mantiene a livelli tradizionalmente alti.
Gli Stati Uniti nel corso dell’anno hanno registrato una contrazione (lieve) del 2% dettata, secondo gli esperti di C&W, da un atteggiamento difensivo dei conduttori.
In ogni caso, i canoni nelle aree primarie dei sottomercati nel centro di New York sono aumentati del 10%, incremento legato al fatto che la città sta uscendo dalla recessione più rapidamente rispetto al resto della nazione.
fonte monitor immobiliare