Stark

Membro Junior
Proprietario Casa
Ciao Lucker,
sono stato “citato” nel caso da te proposto e quindi intervengo.
Anzitutto ti stringo idealmente la mano.
Una superficiale lettura potrebbe aver indotto alle illazioni che sono state rivolte a te e a me, certamente non gradevoli e in merito non aggiungo altro.
So per certo di non essere te e in conseguenza tu non puoi essere me.
Seppure la situazione da te descritta ha oggettivamente diversi punti in comune con il caso da me portato sul forum leggendo con attenzione si comprende che non è la stessa per vari dettagli, a partire dell’ età dell’immobile (1951 / anni 60) e genere delle parti comproprietarie (nel caso da me proposto sono due uomini, nel tuo comprendo che si tratta di due donne e a prescindere opportunisti uguali).
La tipologia dell’edificio è comune per i periodi indicati, come dici tu la classica bifamiliare con giardino e box (era già tanto una vettura a famiglia), interi quartieri residenziali sorti in quel ventennio sono stati realizzati in tal modo.
Per il deposito non so cosa intendi (anche il locale per le galline e le zappe è finito al catasto) nel caso da me riportato è una struttura collegata all’appartamento al piano terra che prima era un locale commerciale.
Per il fatto di tre comproprietari in entrambi i casi, conosco almeno altre tre persone nella medesima situazione e nel tuo caso mi pare di capire che non si tratta di una questione di coeredità recente.
La situazione familiare/personale che tu descrivi non trova corrispondenza nel caso da me indicato.
Il punto di similitudine significativo, a parte la mancata parola degli altri/altre due è il medesimo risultato dell’intervento edilizio parziale (da quatto a due locali: saranno gli unici due casi nazionali?) con la debita differenza della trovata del geniale architetto/progettista/?... per il piano cantina.
Se per incapienza di reddito parte del recupero fiscale è stato dichiarato dalle due comproprietarie non si parla di “donazione” ma di una pratica in uso per implicita intesa e non è necessaria scrittura a dimostrazione, è sufficiente la dichiarazione dei redditi degli anni di riferimento e le relative fatture a te intestate che in quanto tali possono essere in loro mani perché tu le hai date a loro per tale scopo.
Posso solo dirti cosa è stato fatto rispetto al caso da me illustrato.
Il coerede si è rivolto a un legale, il quale dopo prima consulenza e analisi sulla documentazione a supporto, ha inviato una lettera individuale ai due di controparte.
Tanto è bastato per farli arrivare a più miti pensieri e conseguenti accordi.
Il costo dell’intervento legale è stato decisamente contenuto rispetto alla potenziale perdita di rimborso e ha fatto risparmiare ulteriore mal di fegato.
Se hai il disegno del progetto non completato questo è fondamentale per validare le tue ragioni tanto più che capisco che il tecnico era stato incaricato dalle due, essendo loro le committenti il loro nome come tale di solito compare sui progetti edilizi, dettaglio in aggiunta e a tuo vantaggio.
Affidati a un bravo legale per far valere le tue ragioni e in bocca al lupo!
Ciao dal tuo alter ego Stark …
…e tanto per precisare non si riferisce a Tony/Ironman ma al soprannome al corso di astrofisica: star+quark= Stark ;)
 

chiacchia

Membro Storico
Proprietario Casa
Cercando di non toccare la tua suscettibilità fai una sorta di tabella millesimale le quali tengono presente vari fattori poi potrai solo tu sapere quelle tabelle a chi spettano e da li dividete quello che ricavate in modo più equo, per le migliorie solo cosi potrai avere qualcosina in più che poi tra l'altro ne hai usufruito, ma per il resto... il progetto che ti hanno promesso e non realizzato nessuno ti darà un centesimo purtroppo
 

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