basty

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certi "privilegi" sono stati lecitamente acquisiti perchè Leggi dello Stato (per quanto "vergognose" esse possano esser state... ma vallo a spiegare a sinistroidi decerebrati) ...
.. Mah, sto piacevolmente leggendo una serie di scritti pubblicati alcuni anni fa dal Corriere sotto la sigla "I maestri del pensiero democratico": cito alcuni nomi:
DeGasperi, Bobbio, Gobetti, Del Noce, Croce, Einaudi, Calogero, Dossetti, Don Sturzo ( sto trovandolo attualissimo a 100 anni dal suo appello).
Si spiegano benissimo, chiarendo a quali basi di filosofia del diritto fanno riferimento.

In comune hanno però tutti un punto chiaro: i diritti leciti e lecitamente acquisiti, sono quelli basati su due elementari criteri complementari: giustizia e libertà.

Altrimenti passano per lecite certe leggi di cui proprio in questi giorni facciamo memoria.

Ma vallo a spiegare a chi non vuol capire... o ricordare
 

Dimaraz

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Chissà perchè confondere "diritti" con "Leggi".

Le Leggi possono essere discutibili e vergognose...ma sono Leggi.

Altrimenti è "anarchia".
 

basty

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Le Leggi possono essere discutibili e vergognose...ma sono Leggi.
Vecchia giustificazione.... dovrebbe oggi essere superata.
Salita al potere del Nazismo con mezzi democratici, prontamente aboliti....
Leggi razziali del '38: erano LEGGI
........
mi vien quasi da sorridere:
su e-book gratuiti, oltre a Le mie prigioni di Pellico, Diritti e Doveri di Mazzini, le Lettere di Seneca, trovi anche un testo che ti farebbe bene, istruttivo e ... a posteriori ovviamente, profetico

"L'obbedienza non è più una virtù" di un certo Don Milani, condannato in contumacia (poveretto.... nel frattempo era deceduto)

Ti sei perso lo scontro TV tra Cacciari e la Buongiorno? : al di là della cronaca, solo certi decerebrati, di qualunque orientamento, non hanno inteso quale fosse il sottinteso oggetto del contendere. (al di la che fosse o meno pertinente al tema dibattuto).
 

Dimaraz

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Io non ho perso nulla... qualcuno evidentemente non ha mai avuto la capacità di comprendere.
E quel che più sorprende è come certi intellettual-oidi si ammantano di disporre della verità assoluta.
Non vi è alcuna "vecchia giustificazione" ... solo la cronica ottusità mentale di predicare una cosa e comportarsi all'esatto opposto.

Cacciari in quanto "filosofo" disonora la categoria.
 

Luigi Criscuolo

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Non è una scelta ma un'imposizione: mio padre avrebbe potuto denunciare, Certo, ma poi a noi chi dava da mangiare? Lo stato?
Vedi il tuo ragionamento mi ha ricordato un fatto accaduto tanti anni diciamo anni '65/'67. Mia sorella che era nata a Milano, la viveva, la si era diplomata ed aveva iniziato a lavorare per circa 30.000 lire al mese; una nostra cugina acquisita nata a Napoli, la viveva, la si era diplomata e lei lavorava in nero per 18.000 lire al mese.
Questo significa che certi atteggiamenti sono endemici, sono frutto di una mentalità che, come si dice a Napoli "se ne fotte" di pagare le tasse, di pagare i contributi dei dipendenti, insomma di fare le cose in regola e quindi rispettare le leggi (vedi il casco per chi viaggia sulle due ruote). Non è che al Nord siano tutti ligi ma essendoci più controlli gli imprenditori sgarrano in altro modo: per esempio pagano fuori busta (cioè in nero) gli straordinari e non fatturano anche il 25% della loro attività. Mia moglie che era nata in quel di Treviso aveva lavorato presso una avviata azienda tessile trevigiana; quando ha fatto il ricongiungimento dei contributi ai fini pensionistici ha scoperto che detta azienda ogni tre mesi saltava un mese di contributi, così si è trovata con meno giorni lavorativi lavorati e quindi meno pensione.
Tua madre una volta rimasta vedova avrebbe dovuto raccogliere delle prove consolidate del rapporto di lavoro di tuo padre e denunciare i datori di lavoro: probabilmente, piuttosto che affrontare una vertenza che li avrebbero visti condannati, l'avrebbero tacitata con una cifra oppure con altri metodi che sappiamo.
Infine questa mentalità di evadere i contributi lavorativi da parte dei datori di lavoro vedo che continua nei confronti di tua madre. Levami una curiosità: ma tua madre fa la dichiarazione dei redditi?
 

sasivip

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Vedi il tuo ragionamento mi ha ricordato un fatto accaduto tanti anni diciamo anni '65/'67. Mia sorella che era nata a Milano, la viveva, la si era diplomata ed aveva iniziato a lavorare per circa 30.000 lire al mese; una nostra cugina acquisita nata a Napoli, la viveva, la si era diplomata e lei lavorava in nero per 18.000 lire al mese.
Questo significa che certi atteggiamenti sono endemici, sono frutto di una mentalità che, come si dice a Napoli "se ne fotte" di pagare le tasse, di pagare i contributi dei dipendenti, insomma di fare le cose in regola e quindi rispettare le leggi (vedi il casco per chi viaggia sulle due ruote). Non è che al Nord siano tutti ligi ma essendoci più controlli gli imprenditori sgarrano in altro modo: per esempio pagano fuori busta (cioè in nero) gli straordinari e non fatturano anche il 25% della loro attività. Mia moglie che era nata in quel di Treviso aveva lavorato presso una avviata azienda tessile trevigiana; quando ha fatto il ricongiungimento dei contributi ai fini pensionistici ha scoperto che detta azienda ogni tre mesi saltava un mese di contributi, così si è trovata con meno giorni lavorativi lavorati e quindi meno pensione.
Tua madre una volta rimasta vedova avrebbe dovuto raccogliere delle prove consolidate del rapporto di lavoro di tuo padre e denunciare i datori di lavoro: probabilmente, piuttosto che affrontare una vertenza che li avrebbero visti condannati, l'avrebbero tacitata con una cifra oppure con altri metodi che sappiamo.
Infine questa mentalità di evadere i contributi lavorativi da parte dei datori di lavoro vedo che continua nei confronti di tua madre. Levami una curiosità: ma tua madre fa la dichiarazione dei redditi?
Mi rendo conto che è molto difficile affrontare questo tipo di discorsi con persone che non vivono la realtà di questi posti. Parli del famoso casco, ma se un giorno farai visita a Napoli ti renderai conto che sono solo clichè ripetuti e straripetuti dai mass media. Napoli è abitata dalla stragrande maggioranza da gente perbene che rispetta le leggi.
Il discorso lavorativo è un po diverso. Il problema sono le imprese e no chi lavora il doppio a volte anche il triplo di chi è inquadrato al nord. Se leggi il post mio padre lavorava dalle ore 00.00 alle ore 9.00 se tutto andava bene, non aveva mai un giorno di riposo e il suo stipendio era di 800 euro. Ti pare una condizione privilegiata da accettare il lavoro in nero?
Purtroppo senza vivere in questi contesti non capirete mai le difficoltà che ci sono. Ciò non toglie che la melma che ci ritroviamo qui per me potrebbe bruciare viva ma questo non deve portare anche gli onesti cittadini a essere visti in mal modo. Mia madre la dichiarazione dei redditi non la fa perché il suo reddito è 0!
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
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Mia madre la dichiarazione dei redditi non la fa perché il suo reddito è 0!
bene allora potrà fare la domanda per avere il reddito di cittadinanza.
ma se un giorno farai visita a Napoli ti renderai conto che sono solo clichè ripetuti e straripetuti dai mass media. Napoli è abitata dalla stragrande maggioranza da gente perbene che rispetta le leggi.
Guarda che mio padre era nato a Napoli, e ci teneva a dire che era nato nel quartiere Arenella e vissuto al Vomero. Mio padre essendo stato da un certo punto di vista "sfigato" mentre stava terminando il corso allievi ufficiali si trovava in Albania quando l'Italia è entrata in guerra: dopo una settimana al primo scontro con l'esercito locale la sua compagnia è stata annientata; lui è rimasto ferito ed ha campato tutto il resto della sua vita con una gamba più corta dell'altra di 7 cm. Riportato in Italia, a Torino, una volta ristabilito ha incominciato a lavorare a Milano con la guerra ancora in atto. Mio padre parlava sempre bene e con nostalgia della sua città soltanto che, siccome ogni estate andavamo a trovare i nostri parenti, dopo una settimana incominciava ad innervosirsi per i disservizi. Vedi mi ricordo del terremoto del 1962, della immensa aiuola di immondizia attorno al grosso palo, che reggeva i fili della rete filoviaria, di piazza Canneto nel 1967; della anticolerica che mi sono fatto nel 1973. Tuttora a Napoli ci vado alme due volte l'anno quindi la conosco bene; e ti posso assicurare che tutte le persone che frequento sono gente perbene.
 

sasivip

Membro Ordinario
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Il reddito di cittadinanza non potrà chiederlo perché ci sono io nel suo isee che supero per poco il limite.
Sinceramente dalle tue parole non si nota una certa ammirazione per la città di Napoli. Parli di colera e spazzatura, problemi superati da anni ormai. Perché non si parla così tanto della spazzatura a Roma per esempio? O delle imprese del nord che per anni hanno sversato rifiuti in combriccola con la camorra nella nostra terra?
Napoli è piena di problemi, sarebbe da stupido negarlo, ma è anche vero che quando si parla di questa città i mass media lo fanno solo per cose negative. Mai una volta che qualcuno si soffermi sulla marea di turisti che ci sta invadendo in questi anni, mai qualcuno che elogia le tante opportunità e manifestazioni che ci sono per i cittadini, mai qualcuno che esalta l'immenso patrimonio artistico, culturale e paesaggistico di Napoli e dintorni. Sfido chiunque a trovare un concetramento di così tante cose in pochi km.
Quando vado al nord mi deprimo per la totale mancanza di vita. Città deserte, cupe e tristi.
Di Napoli odio solo quel male chiamato Camorra, che sembra così difficile da estirpare e che ha rovinato l'esistenza dei napoletani perbene anche dal punto di vista della salute (vedi terra dei fuochi - mio padre è morto proprio per un tumore ai polmoni lavorando in quelle zone) Se potessi li brucerei vivi, credetemi, ma non è cosi facile da fare.

Non sarà il tuo caso ma invito tutti a venire a Napoli almeno una volta nella vita senza pregiudizi. Ne rimarrete sorpresi e probabilmente vi domandarete perché Dio non vi ha fatto nascere in una città così. Piena di vita e di gente disponibile, a modo e simpatica, dove la vita viene vissuta molto alla leggera nonostante, ripeto, i gravi problemi che la affliggono.
Chiudiamola comunque qui perchè ora stiamo deviando il discorso.
 

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