Non so oggi: sicuramente in passato erano frequenti locazioni di A2-A3 come studi professionali, es Dentisti ecc.
Per contro la fiscalità, checchè se ne dica, forse era più semplice.
Farei ancora un ulteriore distinguo:
un conto se l'immobile è adibito ad ufficio-studio dallo steso proprietario (nel qual caso mi sembra doveroso accatastarlo A10)
un conto se dato in locazione: la destinazione non sarebbe permanente, e non ci sarebbe un sostanziale impatto fiscale sul reddito: Comunque questo sarebbe determinato dal canone di locazione. Rimane la questione IMU, imposta patrimoniale legata alla rendita catastale.
ps: Tra l'altro ho sempre trovato artificioso il distinguo catastale sugli A10: l'accatastamento dovrebbe prescindere dalla destinazione d'uso se l'immobile fosse dotato di tutte le caratteristiche per essere adibito ad abitazione.
Già la assegnazione del classamento e relative rendite è piuttosto arbitraria, non soggetta a revisione nel tempo, con tutte le distorsioni evidenziate ogni volta che si accenna alla riforma del catasto. E purtroppo non hanno trovato di meglio che agganciare a tali parametri la tassazione municipale, appioppando una patrimoniale agli immobili.
Capisco invece le riserve se legate a considerazioni urbanistiche: ma allora dovrebbero identificare le zone urbane destinate solo ad abitazioni, miste, o esclusivamente al terziario. Ed il cambio di categoria essere pressochè automatico e reversibile. (dove ammesso)
Per contro la fiscalità, checchè se ne dica, forse era più semplice.
Farei ancora un ulteriore distinguo:
un conto se l'immobile è adibito ad ufficio-studio dallo steso proprietario (nel qual caso mi sembra doveroso accatastarlo A10)
un conto se dato in locazione: la destinazione non sarebbe permanente, e non ci sarebbe un sostanziale impatto fiscale sul reddito: Comunque questo sarebbe determinato dal canone di locazione. Rimane la questione IMU, imposta patrimoniale legata alla rendita catastale.
ps: Tra l'altro ho sempre trovato artificioso il distinguo catastale sugli A10: l'accatastamento dovrebbe prescindere dalla destinazione d'uso se l'immobile fosse dotato di tutte le caratteristiche per essere adibito ad abitazione.
Già la assegnazione del classamento e relative rendite è piuttosto arbitraria, non soggetta a revisione nel tempo, con tutte le distorsioni evidenziate ogni volta che si accenna alla riforma del catasto. E purtroppo non hanno trovato di meglio che agganciare a tali parametri la tassazione municipale, appioppando una patrimoniale agli immobili.
Capisco invece le riserve se legate a considerazioni urbanistiche: ma allora dovrebbero identificare le zone urbane destinate solo ad abitazioni, miste, o esclusivamente al terziario. Ed il cambio di categoria essere pressochè automatico e reversibile. (dove ammesso)