Ringrazio in anticipo chi vorrà aiutarmi sicura di trovare qui chiarimenti e risposte utili! Questi i problemi: nel mio condominio, situato a Bologna e costruito 40 anni fa, è sorto il problema di dover cambiare la caldaia..sia per "vecchiaia" che perchè situata in un locale seminterrato non più a norma, la caldaia serve non solo i 12 condomini della stessa casa ma anche 2 appartamenti situati in una casa di fianco lato destro e 1 appartamento in un'altra casa di fianco lato sinistro, con un'enorme dispersione di calore ma all'epoca della costruzione della casa il costruttore che era proprietario anche degli altri appartamenti pensò di allacciarli alla caldaia situata nel mio condominio..e così le cose sono rimaste fino ad oggi! Nel frattempo molti condomini hanno arbitrariamente cambiato gli originali corpi scaldanti ovvero i termoconvettori ,che io ed altri 4 condomini abbiamo tenuto perchè non ci hanno mai dato problemi di alcun tipo, ed io so per certo che c'è chi ha messo termosifoni in ghisa chi in acciaio....insomma un bel caos,con l'amministratore che ha sempre giustificato i cambi radiatori...perchè si erano rotti, perchè l'appartamento era freddo etc etc! Il tecnico chiamato dall'amministratore sostiene che :
1) la caldaia a condensazione si può collocare in un piccolo pianerottolo condominiale a cielo aperto situato a pianterreno , di fianco alla rampa di accesso ai garage , che serve per l'ingresso ad un laboratorio e nel quale , volendo ci si può parcheggiare un motorino o una bici , ma non ha mai avuto una "connotazione spacifica" e che fa parzialmente da tetto al mio garage,situato nel seminterrato. Parte elettrica, pompe e tubi vari rimarrebbero nel vecchio locale caldai!
2)Date le nuove norme ciascun radiatore di ogni appartamento verrebbe dotato di valvole termostatiche e ripartitori e ciò secondo lui si può fare anche sui "vecchi termoconvettori"...una assurdità ..secondo il mio idraulico ed anche secondo me per logica perchè chi come me ha i vecchi radiatori sicuramente rimarrà al freddo e finirà con spendere molto di più rispetto a chi ha radiatori che contegono al loro interno molta più acqua dei termoconvettori!
Domande: 1) che maggioranza ci vuole per permettere che il pianerottolo condominiale diventi luogo di collocazione caldaia?
2) Io e gli altri condomini che hanno i termoconvettori possiamo essere obbligati a mettere altri tipi di radiatori o possiamo pretendere una relazione che ci garantasca che non saremo penalizzati?
3) Quali azioni si potrebbero intraprendere per ottenere di passare dal riscaldamento centralizzato a quello individuale? Grazie per le Vostre risposte!
1) la caldaia a condensazione si può collocare in un piccolo pianerottolo condominiale a cielo aperto situato a pianterreno , di fianco alla rampa di accesso ai garage , che serve per l'ingresso ad un laboratorio e nel quale , volendo ci si può parcheggiare un motorino o una bici , ma non ha mai avuto una "connotazione spacifica" e che fa parzialmente da tetto al mio garage,situato nel seminterrato. Parte elettrica, pompe e tubi vari rimarrebbero nel vecchio locale caldai!
2)Date le nuove norme ciascun radiatore di ogni appartamento verrebbe dotato di valvole termostatiche e ripartitori e ciò secondo lui si può fare anche sui "vecchi termoconvettori"...una assurdità ..secondo il mio idraulico ed anche secondo me per logica perchè chi come me ha i vecchi radiatori sicuramente rimarrà al freddo e finirà con spendere molto di più rispetto a chi ha radiatori che contegono al loro interno molta più acqua dei termoconvettori!
Domande: 1) che maggioranza ci vuole per permettere che il pianerottolo condominiale diventi luogo di collocazione caldaia?
2) Io e gli altri condomini che hanno i termoconvettori possiamo essere obbligati a mettere altri tipi di radiatori o possiamo pretendere una relazione che ci garantasca che non saremo penalizzati?
3) Quali azioni si potrebbero intraprendere per ottenere di passare dal riscaldamento centralizzato a quello individuale? Grazie per le Vostre risposte!