In seguito al rifacimento del tetto, ho fatto installare nella mia casa di Como -come d'obbligo in Lombardia (e ritengo in altre Regioni)- da un'impresa specializzata la prescritta "linea vita". Immediatamente dopo l'installazione, l'impresa mi ha consegnato la seguente documentazione contenuta nel fascicolo tecnico: Dichiarazione di corretta posa; Manuale d'uso e manutenzione; Registro controlli e manutenzione; Relazione di calcolo inerente i disposititivi anticaduta linea vita; Rapporto di collaudo; Elaborato di proggetto e specifica dei componenti; Dichiarazione di conformità dei componenti. Di tanto e anche in conseguenza dell'avere pagato un prezzo equo e onesto, sono soddisfattissimo.
Non identica sorte ha seguito l'impianto installato da altra azienda sul tetto condominiale dell'appartamento di cui sono proprietario a Firenze (forse nel Granducato di Toscana vigono altre regole). Più precisamente, nessuno dei documenti summenzionati è stato consegnato all'Amministratore che peraltro ha pagato una pingue somma (comunque approvata dall'assemblea in sede di delibera sul preventivo). Manca soprattutto il rapporto di collaudo anche in riferimento all'adeguatezza delle opere murarie che sostengono l'installazione.
L'amministratore che è stretto parente dell'installatore, opportunamente sollecitatato, assicura che è sufficiente la dichiarazione di conformità dei dispositivi di ancoraggio (cioè delle componenti fissate chissà come alle opere in muratura) e che tanto è sufficiente a evitare il collaudo dell'opera. Sono perplesso e domando: in caso d'uso dell'impianto e di malaugurato incidente su chi ricade la responsabilità in assenza del collaudo? Se unico responsabile fosse l'Amministratore, peggio per lui. Se anche i proprietari dovessero essere chiamati patrimonialmete o -peggio- penalmente, la cosa mi darebbe un certo fastidio.
Ringrazio gli amici che vorranno confortarmi.
Nonno Fausto:daccordo:
Non identica sorte ha seguito l'impianto installato da altra azienda sul tetto condominiale dell'appartamento di cui sono proprietario a Firenze (forse nel Granducato di Toscana vigono altre regole). Più precisamente, nessuno dei documenti summenzionati è stato consegnato all'Amministratore che peraltro ha pagato una pingue somma (comunque approvata dall'assemblea in sede di delibera sul preventivo). Manca soprattutto il rapporto di collaudo anche in riferimento all'adeguatezza delle opere murarie che sostengono l'installazione.
L'amministratore che è stretto parente dell'installatore, opportunamente sollecitatato, assicura che è sufficiente la dichiarazione di conformità dei dispositivi di ancoraggio (cioè delle componenti fissate chissà come alle opere in muratura) e che tanto è sufficiente a evitare il collaudo dell'opera. Sono perplesso e domando: in caso d'uso dell'impianto e di malaugurato incidente su chi ricade la responsabilità in assenza del collaudo? Se unico responsabile fosse l'Amministratore, peggio per lui. Se anche i proprietari dovessero essere chiamati patrimonialmete o -peggio- penalmente, la cosa mi darebbe un certo fastidio.
Ringrazio gli amici che vorranno confortarmi.
Nonno Fausto:daccordo: