Dopo varie peripezie ,con il nuovo amministratore indicato dal tribunale, ma giudicato da taluni condomini non adatto alle esigenze del condominio,si è conclusa la votazione che non ha rinnovato il suo incarico.Un condomino sopraggiunto dopo più un'ora di ritardo ,appreso l'esito, ha chiesto di ripetere la votazione adducendo il pretesto del traffico in cui sarebbe rimasto bloccato ed è riuscito con la sua quota millesimale"pesante" a ribaltarne l'esito.Ad un anno di distanza,nel corso di una votazione assembleare in cui si era raggiunta la maggioranza per un tipo di intervento straordinario (senza bonus),dopo che la discussione era passata all'esamina di altro punto ,e soprattutto senza che fossero emersi altri elementi oltre quelli già ampiamente ponderati, l'amministratore ha daccapo rimesso in votazione la stessa ed alcuni degli iniziali astenuti si sono pronunciati contro,facendola decadere ed aprendo alla necessità di optare per il secondo tipo di intervento decisamente più oneroso,dato che l'intervento di manutenzione stesso è stato giudicato irrimandabile.E' la seconda volta che si esautora una delibera legittima assunta con questo escamotage.Ora io ritengo questa prassi piuttosto scorretta e,qualora si ripetesse,vorrei trovare gli strumenti legali ,se esistono,per oppormi.Quando i condomini hanno ricevuto a casa le informazioni scritte e chiare sui punti in delibera e si approfondiscono tutti i dubbi e le domande in assemblea ,la votazione non ha valore definitivo?