Originariamente Scritto da Il medico della casa
ma le Maserati di La Russa sono ben poca cosa rispetto a tutto il resto.
Torniamo un attimo sull'argomento, non per pacare le polemiche, ma per aggiungere ulteriori spunti di riflessione.
Le ormai famose 19 Maserati di La Russa, erano anche quelle un obbligo derivante da accordi internazionali, e mi spiego meglio. Se un pari grado del Ministro dovesse venire in visita in Italia, la nostra nazione ha l'obbligo di dare protezione alla sua figura istituzionale, sia che si tratti del Ministro americano, o di quello del Gabon. E questo è un dovere internazionale al quale non possiamo sottrarci. Al giorno d'oggi i produttori di auto blindate di serie sono rimasti in pochi, BMW, Audi, Mercedes e Maserati e qualche altro, tanto più che in Italia la durata in servizio di queste auto è di anni 10 (avrete notato che l'Audi A8 del Presidente del Consiglio è targata BX.... quindi del 2002).
Sono ancora convinto che queste cifre siano ben poco significative nel contesto globale. Ora andiamo avanti nelle riflessioni.
Una Maserati blindata costa circa 200.000 €, questo valore verrà chiamato VME (valore Maserati equivalente).
La Azienda pubblica Terna spa, come da proprie dichiarazioni presenti sul sito (dati 2010), fattura 1.589 milioni di € (circa 8.000 VME) e dopo aver pagato 3.500 dipendenti, fra i quali l'AD che guadagna 950.000 € all'anno (5 VME), e realizzato importanti investimenti in infrastrutture nazionali, oltre a finanziare mostre d'arte ed altre iniziative, realizza utili netti per 613 milioni di € (3.050 VME). Da dove prende i soldi la Terna spa? Questa Azienda è proprietaria delle linee elettriche nazionali, e si fa pagare il transito per ogni KWh che passa sulle linee, da qualsiasi utilizzatore di energia elettrica in Italia. Prima del 2006 le linee erano di proprietà statale (ENEL), poi furono cedute a questa Azienda che tuttora le detiene e gestisce. Quindi i cittadini e le aziende, stanno pagando un affitto su un qualcosa che era già proprio, in quanto nazionale. Verrebbe quindi da chiedersi se l'utile residuo di 3050 VME potrebbe essere ridotto, in quanto pur figurando come un onere di servizio, è a tutti gli effetti una nuova tassa. Tale Azienda statale, verosimilmente pagherà allo Stato la tassazione su questi utili. Per di più l'Azienda citata, potendo portare risultati di prestazione finanziaria straordinari (è come un cacciatore che spara in un pollaio), ed operando in regime di esclusiva totale, è quotata in borsa ed il suo titolo è fra i più apprezzati da quando è stato emesso. A tutto vantaggio degli investitori, cioè banche ed operatori finanziari.
Ricapitolando: una proprietà nazionale è stata affidata ad una struttura sempre statale che la gestisce. Il costo di questa gestione a carico del cittadino e delle aziende è pari a 8.000 VME, dopo aver detratto i costi, avanzano ancora 3.050 VME, che se messe in fila sarebbero 15,5 Km di Maserati, all'anno. Si potrebbe pensare di ridurre il costo del transito dell'energia e di far pagare all'Italia per un qualcosa che è già suo, solo 5.000 VME. No, è troppo facile. Meglio utilizzare questo surplus di imposta, scusate è un onere di servizio, per quotarsi in borsa e guadagnare ulteriormente dalle performances del titolo, impiegando con scopo i soldi dei risparmiatori e degli speculatori.
L'Italia è una delle nazioni dove il costo dell'energia elettrica è fra i più alti al mondo, tanto che importanti aziende internazionali hanno già chiuso i loro impianti, ed altre si approssimano a farlo nel breve termine.
Nella classifica
www.doingbusinnes.org/rankings, dove la World Bank analizza alcuni fattori rilevanti per le attività economiche, l'Italia sull'argomento elettricità è al 108° posto su 183. Subito dopo il Sudan, ma prima del Niger (per fortuna), e per il prossimo anno si prevede un declassamento. Nella stessa graduatoria la Germania è al 2° posto e la Cina al 3°. La stessa World Bank, alla quale molti invesitori fanno riferimento, indica l'Italia al 30° posto su 31 sulla facilità di fare impresa, subito dopo la Repubblica Ceca, ma prima della Grecia (grazie a Dio).
In questo stato di cose, io ho deciso di fare la mia parte per il bene della nazione. Chiedo sempre lo scontrino, sia al bar, che dal panettiere ed in lavanderia. A tutti! Persino in pizzeria! Anche al distributore di carburante, ed alle macchinette automatiche che fanno sempre le furbe, ma io non mi faccio fregare. Fatelo anche voi e vedrete che l'evasione verrà finalmente eliminata e che l'Italia diventerà una nazione dove le cose saranno messe a posto per bene, e dove il cittadino riacquisterà la sua dignità! O no?
Saluti