Elizabeth
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Nel 2000 ho ricevuto in donazione un appartamento da mio zio, locato. Un anno dopo, mio padre proprietario dell'appartamento attiguo, decide di donarmi il suo, anche questo locato e bisognoso di grosse opere di ristrutturazione che lui non poteva sostenere. Quindi divengo proprietaria di tutto il piano.
Oggi che quell'appartamento si è liberato e sto per iniziare questi (costosi ) lavori di manutenzione ci siamo accorti che in catasto la sua planimetria depositata è quella del subalterno donatomi da mio zio e il subalterno di mio zio ha la planimetria di quello donatomi da mio padre
Negli atti delle donazioni però la descrizione è esatta nei confini, i dati catastali delle visure pre-donazione corrispondevano ai rispettivi proprietari e in base a quelle si sono pagate le tasse, oneri vari, si sono redatti gli atti di locazione nel tempo.... Le planimetrie però sono invertite! Mi dicono: ma che ti importa, man mano che si presenterà il problema l'aggiusterai, ora sei proprietaria di tutto. Ma io voglio sanare questa cosa E SOPRATTUTTO IN CASO DI VENDITA, COME LA METTEREI CON IL TITOLO DI PROVENIENZA?
Gli appartamenti non sono perfettamente identici, c'è una differenza di mezzo vano, forse il corridoio...
I dati catastali sono questi (qui fittizi ma la forma è simile)
foglio 100, particella 1986, sub. 17,cat. A/2, cl. 6, vani 7,5, R.C. euro 752,16 > ex mio zio (locato)
foglio 100, particella 1986, sub. 18, cat. A/2, cl. 6, vani 8, R.C. euro 808,95 > ex mio padre (libero)
e figuravano così al catasto a nome dei rispettivi proprietari, negli atti notarili etc etc. Nessuno aveva mai verificato le planimetrie corrispondenti depositate al catasto.
Soluzione 1: Mi avevano consigliato di rettificare i sub negli atti di donazione per renderli corrispondenti alla planimetria: il sub 18 diventa di mio zio e il sub 17 di mio padre ma a quel punto salterebbero fuori implicazioni varie, la corrispondenza delle utenze telefoniche-luce- gas dove tutto sarebbe invertito da rettificare, i dati catastali dell'appartamento locato non corrisponderebbero più e dovrei rettificarli al registro, per non parlare del costo (se fattibile) dell'eventuale rettifica notarile... Inoltre invertendo i sub, i confini descritti negli atti di donazione sarebbero invertiti e da correggere da un notaio? Ho anche scoperto che quando mio zio ha acquistato il suo appartamento negli anni settanta non si menzionano gli identificativi catastali (forse non era ancora stato accatastato?) ma solo i confini che sono poi quelli riportati nel suo atto di donazione anche se la planimetria abbiamo oggi scoperto corrisponde all'appartamento vicino. E poi, nel tempo ognuno ha usato l'appartamento dell'altro?
Soluzione 2: A me sembrerebbe una soluzione meno "invasiva" e logica invertire solo le planimetrie tra loro e tutto tornerebbe alla normalità per il passato, per il presente e per il futuro. Nessuna implicazione fiscale perchè ognuno ha pagato sempre per sub in base a quello che c'è segnato al catasto e nessuna variazione di quello che abbiamo sempre creduto fosse la proprietà di ognuno né per le utenze, né per altro.
La mia domanda è: cosa fare per correggere l'inversione della planimetria? Basta fare un'istanza presso l'Agenzia del Territorio spiegando la situazione ed allegando titolo di proprietà con i confini, visure e planimetrie catastali con correzione sub? Il mio tecnico non è convinto di questa mia soluzione perchè dice che non poso invertire, un appartamento è di 7,5 vani e uno di 8 quindi la diversa area poi non corrisponderebbe alla planimetria. Ma leggevo che qualcuno l'ha fatto in passato in una situazione simile e che solo mezzo vano in più non è così tanto influente da non poter correggere.
Oggi che quell'appartamento si è liberato e sto per iniziare questi (costosi ) lavori di manutenzione ci siamo accorti che in catasto la sua planimetria depositata è quella del subalterno donatomi da mio zio e il subalterno di mio zio ha la planimetria di quello donatomi da mio padre
Negli atti delle donazioni però la descrizione è esatta nei confini, i dati catastali delle visure pre-donazione corrispondevano ai rispettivi proprietari e in base a quelle si sono pagate le tasse, oneri vari, si sono redatti gli atti di locazione nel tempo.... Le planimetrie però sono invertite! Mi dicono: ma che ti importa, man mano che si presenterà il problema l'aggiusterai, ora sei proprietaria di tutto. Ma io voglio sanare questa cosa E SOPRATTUTTO IN CASO DI VENDITA, COME LA METTEREI CON IL TITOLO DI PROVENIENZA?
Gli appartamenti non sono perfettamente identici, c'è una differenza di mezzo vano, forse il corridoio...
I dati catastali sono questi (qui fittizi ma la forma è simile)
foglio 100, particella 1986, sub. 17,cat. A/2, cl. 6, vani 7,5, R.C. euro 752,16 > ex mio zio (locato)
foglio 100, particella 1986, sub. 18, cat. A/2, cl. 6, vani 8, R.C. euro 808,95 > ex mio padre (libero)
e figuravano così al catasto a nome dei rispettivi proprietari, negli atti notarili etc etc. Nessuno aveva mai verificato le planimetrie corrispondenti depositate al catasto.
Soluzione 1: Mi avevano consigliato di rettificare i sub negli atti di donazione per renderli corrispondenti alla planimetria: il sub 18 diventa di mio zio e il sub 17 di mio padre ma a quel punto salterebbero fuori implicazioni varie, la corrispondenza delle utenze telefoniche-luce- gas dove tutto sarebbe invertito da rettificare, i dati catastali dell'appartamento locato non corrisponderebbero più e dovrei rettificarli al registro, per non parlare del costo (se fattibile) dell'eventuale rettifica notarile... Inoltre invertendo i sub, i confini descritti negli atti di donazione sarebbero invertiti e da correggere da un notaio? Ho anche scoperto che quando mio zio ha acquistato il suo appartamento negli anni settanta non si menzionano gli identificativi catastali (forse non era ancora stato accatastato?) ma solo i confini che sono poi quelli riportati nel suo atto di donazione anche se la planimetria abbiamo oggi scoperto corrisponde all'appartamento vicino. E poi, nel tempo ognuno ha usato l'appartamento dell'altro?
Soluzione 2: A me sembrerebbe una soluzione meno "invasiva" e logica invertire solo le planimetrie tra loro e tutto tornerebbe alla normalità per il passato, per il presente e per il futuro. Nessuna implicazione fiscale perchè ognuno ha pagato sempre per sub in base a quello che c'è segnato al catasto e nessuna variazione di quello che abbiamo sempre creduto fosse la proprietà di ognuno né per le utenze, né per altro.
La mia domanda è: cosa fare per correggere l'inversione della planimetria? Basta fare un'istanza presso l'Agenzia del Territorio spiegando la situazione ed allegando titolo di proprietà con i confini, visure e planimetrie catastali con correzione sub? Il mio tecnico non è convinto di questa mia soluzione perchè dice che non poso invertire, un appartamento è di 7,5 vani e uno di 8 quindi la diversa area poi non corrisponderebbe alla planimetria. Ma leggevo che qualcuno l'ha fatto in passato in una situazione simile e che solo mezzo vano in più non è così tanto influente da non poter correggere.