Daniele 78

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Vero Adriano e anche una lettera un po' paraculistica, passami il termine, come quella di Dario Fo nasconde a mio avviso un chiaro monito di rivedere le sue posizioni. Ma perché uno dovrebbe rivedere le sue posizioni solo perché non metterebbe un gay in pubblicità (d'altra parte nessuno lo fa) e non capisco proprio perché il non far fare ad un gay la pubblicità significhi odiarli o peggio dar loro a fuoco. Si possono rispettare benissimo delle persone diverse da noi ma intraprendere scelte diverse. Immaginatevi quelli che fuori da ristoranti o dai negozi mettono il cartello con gli animali e "io non posso entrare" non vuol dire che odiano gli animali; semplicemente sono scelte volte a tutelare la propria immagine e sopratutto l'igiene nei locali anche a favore di altre persone, a torto o a ragione non lo sapremo mai.
 

Adriano Giacomelli

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Hai centrato il punto, dovrebbe essere lecito spiegare o meno certe scelte personali e ancor di più de sono aziendali, ma a quanto pare un parere di buon senso, ma soprattutto lecito, ha scaturito rappresaglie commerciali! E quello che è bello è che nessun giornale abbia detto, ok parlare se è una "discriminazione" o meno ma nessun giornale ha detto che una minaccia di rappresaglia commerciale è vergognosa, è l'affermarsi di metodi vendicativi e punitivi, per .......un orientamento di politica marketing???
Cari giornalisti di note testate, smettiamo di fare polemica a senso unico????
 

Adriano Giacomelli

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ECCO, CRISCUOLO ci ha fornito il Link con tutta la diffamazione divampata.
Grazie ottimo servizio.
Mi ha colpito un post di un utente, attenti, boicottando, non colpite Barilla, ma tutta la gente che lavora in quella azienda!!!!!
Averceli i Barilla in Italia che hanno aziende modello, che esportano, che occupano e che si sono impegnati a ricomprarsi l'azienda per fare alto un marchio vanto dell'Italia!
 

Daniele 78

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Già un articolo dove dice che tutto il web boicotta Barilla per le due dichiarazioni significa che la giornalista che scrive o non sa che è impossibile avere il parere via web di tutti o è in malafede e cerca di "condizionare" con il suo pensiero anche quello di altri mi sembra spaventoso.... uno non è libero di pensarla in un certo modo (pur con rispetto per determinate categorie) che viene additato di sessista, illiberale o fascista, ma perché poi??? Perché dice quel che pensa??? La nostra società impone una massiccia dose d'ipocrisia per andar bene a tutti e per lavorare, ma vi sembra tanto normale??
 

Adriano Giacomelli

Membro dello Staff
Proprietario Casa
Ti faccio un esempio, io ho una figlia che finisce gli esami in Australia, in scambio e una a Boston in scambio universitario. Stanno oltre 90 gg per cui abbiamo dovuto conseguire dei permessi speciali di soggiorno costati sia per Australia che per gli USA circa 400/550€ e una infinità di documentazione e di colloqui in ambasciate.
Ora dico la mia frase che verrà stravolta, ma possibile che per entrare in Italia basta un gommone e circoli, seppur da clandestino, impunito?
Un paese come il nostro, non dovrebbe rispedirti al tuo paese, entro 24 ore ogni qualvolta tenti l'approdo?
Ben vengano i volenterosi ma regolarizziamo i flussi, organizziamo il loro inserimento!
Vediamo cosa trovano di immorale nelle mie frasi!
 

bolognaprogramme

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Alfonso Signorini a Radio Montecarlo ha affermato che il boicottaggio della Barilla è un'operazione ignobile, perchè, proprio in quanto gay, non ritiene che con azioni di questo genere (che vanno a colpire proprio chi lavora in una delle poche aziende che funzionano...) i diritti dei gay ne traggano beneficio, anzi...
Ha anche detto che il razzismo al contrario è un pericolo per la democrazia.

Io personalmente penso che Barilla - in quanto rappresentante di un'azienda e non di se stesso - avrebbe dovuto glissare sull'argomento e dare una risposta generica tipo "le porte della Barilla sono aperte a tutti" e via...

La sua affermazione, pur pacata, comprensibile e da molti condivisa, in questo clima è stata improvvida.
 

Daniele 78

Membro Storico
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La risposta è che sia l'Australia che gli Stati Uniti hanno delle norme più serie perché i cittadini in primis poi chi li governa sono meno ipocriti di noi in tutto e per tutto. Con la scusa dell'integrazione abbiamo accettato di tutto sia buoni che cattivi senza distinzione, perché siamo un paese di larghe vedute salvo poi una volta accorti che, trovati i delinquenti, dobbiamo riempire le carceri sovraffolandone, causando così le prime amnistie (perché in uno stato in mancanza di fondi fare nuove carceri e gestirle risulta costoso) alla fine tutti sono scontenti, questi sono stipati come bestie, e noi che si deve prima mantenerli e poi venderli amnistiati perché non si sa più che farne. Poi vogliamo pure essere credibili a livello internazionale,come è possibile???
 

Gianco

Membro Storico
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Da quando esiste la pubblicità rappresenta la normalità, propone situazioni piacevoli, che assecondino il gusto della maggioranza delle persone alle quali si rivolga. Deve incontrare ed interagire con i gusti ed il modo di vedere e ragionare della maggioranza che rappresenta la normalità. Le minoranza, che hanno il diritto di esistere, non devono imporre i loro gusti agli altri: verrebbe meno la democrazia. Infine, una considerazione: in qualsiasi rappresentazione è preferibile vedere il bello, anziché il brutto. Evidentemente, dipende dai gusti, che restano personali. Ma è mai possibile che non si possano esprimere dei pensieri sulle minoranze, senza mancarle di rispetto, che devono sempre provocare una reazione, talvolta verbalmente violenta?
 

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