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Pignoramento record da 230mila euro alla Banca di Credito Sardo: "Applicava interessi sugli interessi"
"Giustizia è fatta. A volte gli imprenditori hanno paura di mettersi contro le banche nel cercare di ottenere giustizia, invece non bisogna avere alcun timore, abbiamo sentenze in tutta Italia che ci danno ragione". Questo il commento del vicepresidente vicario della Confesercenti di Cagliari, Davide Marcello, che lunedì mattina ha accompagnato l'ufficiale giudiziario a pignorare 230 mila euro alla Banca di Credito Sardonella sede di viale Bonaria a Cagliari. Il denaro in contanti oggi è stato trasferito in Tribunale in attesa dell'assegnazione.
La vicenda riguarda due commercianti nuoresi, marito e moglie, titolari di una gioiellerie e un bar. Quattro anni fa gli esercenti - strozzati dagli interessi delle banche con le quali avevano contratto debiti - si sono visti avviare procedure per i pignoramenti degli immobili di loro proprietà. A quel punto hanno deciso di difendersi, facendo causa alla Banca di Credito Sardo sia sul fronte penale, ipotizzando l'usura, sia su quello civile per anatocismo.
L'inchiesta per usura è stata poi archiviata, ma ha dato una boccata d'ossigeno ai commercianti. Nel corso delle indagini, infatti, applicando la normativa antiusura, la Prefettura di Nuoro ha sospeso le procedure esecutive. La causa civile invece è andata avanti e si è conclusa in primo grado con una sentenza che ha condannato il Credito Sardo al pagamento di 193mila euro per anatocismo, in pratica l'applicazione di interessi su interessi.
Nel marzo scorso è arrivata anche la decisione della Corte d'Appello di Sassari che ha confermato la sentenza di primo grado. Ma nonostante il pronunciamento dei giudici l'istituto di credito non ha pagato. Ieri l'avvocato Vittorio Delogu, che rappresenta i commercianti, e il vicepresidente vicario di Confesercenti hanno accompagnato l'ufficiale giudiziario a pignorare i 230 mila euro, riuscendoci dopo quasi dieci ore di trattative.
"Questa è la dimostrazione che anche le banche devono rispettare la legge - ha sottolineato l'avvocatoche rappresenta gli esercenti insieme alla collega Annalisa Soggiu - sono soddisfatto. E' un segnale per quanti vogliono far valere i propri diritti. I miei assistiti sono stati travolti da questa vicenda e, anche se contenti per il pignoramento, sono fortemente debilitati. La vera soddisfazione arriverà quando avranno in mano i soldi. Sarà una sorta di rivalsa. Attendiamo l'istanza di assegnazione. Questa è una delle rare volte, forse unica, in cui si è arrivati al pignoramento di somme in contanti per un importo così elevato nei confronti di una banca".
05 agosto 2014
Redazione Tiscali
Ma domanda...sorge spontanea: solo in Sardegna???
"Giustizia è fatta. A volte gli imprenditori hanno paura di mettersi contro le banche nel cercare di ottenere giustizia, invece non bisogna avere alcun timore, abbiamo sentenze in tutta Italia che ci danno ragione". Questo il commento del vicepresidente vicario della Confesercenti di Cagliari, Davide Marcello, che lunedì mattina ha accompagnato l'ufficiale giudiziario a pignorare 230 mila euro alla Banca di Credito Sardonella sede di viale Bonaria a Cagliari. Il denaro in contanti oggi è stato trasferito in Tribunale in attesa dell'assegnazione.
La vicenda riguarda due commercianti nuoresi, marito e moglie, titolari di una gioiellerie e un bar. Quattro anni fa gli esercenti - strozzati dagli interessi delle banche con le quali avevano contratto debiti - si sono visti avviare procedure per i pignoramenti degli immobili di loro proprietà. A quel punto hanno deciso di difendersi, facendo causa alla Banca di Credito Sardo sia sul fronte penale, ipotizzando l'usura, sia su quello civile per anatocismo.
L'inchiesta per usura è stata poi archiviata, ma ha dato una boccata d'ossigeno ai commercianti. Nel corso delle indagini, infatti, applicando la normativa antiusura, la Prefettura di Nuoro ha sospeso le procedure esecutive. La causa civile invece è andata avanti e si è conclusa in primo grado con una sentenza che ha condannato il Credito Sardo al pagamento di 193mila euro per anatocismo, in pratica l'applicazione di interessi su interessi.
Nel marzo scorso è arrivata anche la decisione della Corte d'Appello di Sassari che ha confermato la sentenza di primo grado. Ma nonostante il pronunciamento dei giudici l'istituto di credito non ha pagato. Ieri l'avvocato Vittorio Delogu, che rappresenta i commercianti, e il vicepresidente vicario di Confesercenti hanno accompagnato l'ufficiale giudiziario a pignorare i 230 mila euro, riuscendoci dopo quasi dieci ore di trattative.
"Questa è la dimostrazione che anche le banche devono rispettare la legge - ha sottolineato l'avvocatoche rappresenta gli esercenti insieme alla collega Annalisa Soggiu - sono soddisfatto. E' un segnale per quanti vogliono far valere i propri diritti. I miei assistiti sono stati travolti da questa vicenda e, anche se contenti per il pignoramento, sono fortemente debilitati. La vera soddisfazione arriverà quando avranno in mano i soldi. Sarà una sorta di rivalsa. Attendiamo l'istanza di assegnazione. Questa è una delle rare volte, forse unica, in cui si è arrivati al pignoramento di somme in contanti per un importo così elevato nei confronti di una banca".
05 agosto 2014
Redazione Tiscali
Ma domanda...sorge spontanea: solo in Sardegna???