I "contratti" sono tali anche se solo "verbali"...ma trascurando che sono finiti i tempi della "stretta di mano fra uomini d'onore"...come potresti dimostrare in tribunale chi ha detto cosa?
L'amministratore, o chi ne fa le funzioni, può aver mandato un sms o una mail di comunicazione all'impresa per comunicare che è stata scelta dall'assemblea condominiale. Può anche fatto una telefonata. Certo "verba volant scripta manent" in caso di recriminazione chi ha fatto la telefonata può sempre negare di aver detto della scelta, anche se ad un semplice controllo (ormai non scappa nulla) la chiamata risulterebbe dal un tabulato telefonico; si potrebbe avere anche il contenuto della telefonata se si è usato almeno un cellulare.
Comunque, amministratore e condominio non ci fanno una gran bella figura.
I "contratti di appalto/ordini" necessitano della forma scritta e controfirmata altrimenti non puoi recriminare danni per inadempienza.
giustissimo; ma hai messo il carro davanti ai buoi, qui non si è ancora partiti con i lavori.
Qui si sta discutendo se la proposta fatta dall'impresa di eseguire determinati lavori ad un determinato prezzo è stata accettata o meno. Poi ci sarà senz'altro il diritto di ripensamento; che poi questo sia a titolo gratuito od oneroso è un altro paio di maniche.
In ogni caso la prassi vuole che il condominio incarichi un progettista per progettare (capitolato dei lavori) e quantificare (redazione del computo metrico estimativo) il lavoro. L'assemblea, preso coscienza dei costi, deve ratificare se fare tutto, o solo una parte dei lavori progettati, e contemporaneamente deve autorizzare l'amministratore ad emettere i bollettini per la creazione del fondo. Nel frattempo si invitano delle imprese a presentare delle offerte sulla base del capitolato lavori: l'assemblea decide a chi affidare i lavori, e a nominare il D.L. (generalmente il progettista), il C.S.E. e il R.L. .
Qui sembra che l'imprese abbiano fatto delle proposte di come farebbero il lavoro e l'assemblea, dopo aver scelto una impresa, su pressione di qualcuno ha riconsiderato un'altra offerta più vantaggiosa.