l'iluminazione comune, o la forza motrice per il cancello la ottieni prelevando l'energia dal contatore di un singolo per poi ripartirne il "sottocosto"...allora evadi tutte le imposte fisse.
Forse non ho spiegato bene come funzionano le utenze in quel condominio minimo.
Ci sono due contatori: uno per l'energia elettrica e uno per l'acqua.
Entrambi sono intestati alla persona fisica, però si riferiscono ad utenze della palazzina.
Tipo: per l'energia elettrica è prevista l'erogazione per usi "diversi" (illuminazione scale e ascensore).
Per l'acqua la Smat (ente erogatore) ha chiesto quanti appartamenti vi sono e stipulato un contratto di fornitura con tariffe differenziate in base a scaglioni di consumo.
Le bollette vengono addebitate sul c/c dedicato intestato al condòmino = voce in uscita di quel c/c.
Gli altri proprietari pagano trimestralmente, perché così è deciso tra loro, delle quote per spese condominiali (acqua, energia elettrica, pulizie e piccola manutenzione che fa l'impresa di pulizie) = voce in entrata di quel c/c.
A fine anno si calcolano i conguagli, che vengono regolati sempre sul c/c dedicato.
Ovviamente ogni singolo appartamento ha contratti energia elettrica e gas intestato ad ogni singolo proprietario, che non c'entrano nulla con le utenze condominiali comuni e le bollette "personali" non transitano dal c/c dedicato.
Chiedo (senza polemica) se e perché questo sistema implica evasione delle imposte fisse e ripartizione sottocosto.