Dati Ocse 2019/4. Diminuisce, anche se di poco, l’aspettativa di vita degli italiani. Ora siamo quarti con una media di 83 anni. Record in Giappone con 84,2 anni. E le italiane sono più longeve di 4,4 anni rispetto agli uomini
Gli Italiani mantengono sempre l’alta classifica per l’aspettativa di vita rispetto ai 36 paesi Ocse, ma se fino al 2008-2009 erano terzi dopo Giappone e Svizzera, negli ultimi anni sono stabili al quarto posto, con una leggera diminuzione del risultato che passa, mediamente, dagli 83,3 anni alla nascita del 2016 agli 83 negli anni successivi. Migliorabile ancora il tasso di mortalità infantile che ci vede in settima posizione. Sopra la media la quota di fumatori mentre siamo sotto media per alcol e obesità.
11.07.19
L’Ocse nella sua banca dati 2019 (dati 2018), oltre ai dati sui servizi offre anche uno spaccato di alcuni indicatori relativi all'aspettativa di vita e ai tre grandi "nemici" di uno stile di vita in salute: fumo, alcol e obesità.
Gli Italiani mantengono sempre l’alta classifica per l’aspettativa di vita rispetto ai 36 paesi Ocse, ma se fino al 2008-2009 erano terzi dopo Giappone e Svizzera, negli ultimi anni sono stabili al quarto posto, con una leggera diminuzione del risultato che passa, mediamente, dagli 83,3 anni alla nascita del 2016 agli 83 negli anni successivi e in classifica è sempre primo il Giappone con 84,2 anni, seguito dalla Svizzera (83,6) e dalla Spagna (83,4).
Si tratta comunque di risultati eccellenti se si guarda in fondo alla classifica, chiusa dai 74,8 anni della Lettonia (quasi 10 anni di meno) e comunque con una media Ocse di 80,7 anni di speranza di vita alla nascita.
Il genere in questo caso fa la differenza: le donne hanno infatti una speranza di vita di 85,2 anni, mentre gli uomini si fermano a 80,8. Ma questi risultati hanno un effetto inverso sulla classifica. Le donne infatti diventano seste rispetto alle altre dell’Ocse, dopo Giappone, Spagna, Francia, Corea e Svizzera, mentre gli uomini sono quinti dopo Svizzera, Islanda, Giappone e Norvegia.
Non è la prima volta in questi ultimi anni, che l'aspettativa di vita si riduce. Naturalmente sia l'INPS, sia le Compagnie di Assicurazioni, sia l'ANIA non se ne accorgono o, meglio, fanno finta di non accorgersene, mentre sono tutti prontissimi a "rivedere" al rialzo le loro tabelle non appena l'aspettativa di vita aumenta anche di poco: l'ennesima truffa a danno del cittadino, che continuerà ad andare in pensione sempre più tardi e a pagare premi sempre più salati sulle assicurazioni-vita.
Gli Italiani mantengono sempre l’alta classifica per l’aspettativa di vita rispetto ai 36 paesi Ocse, ma se fino al 2008-2009 erano terzi dopo Giappone e Svizzera, negli ultimi anni sono stabili al quarto posto, con una leggera diminuzione del risultato che passa, mediamente, dagli 83,3 anni alla nascita del 2016 agli 83 negli anni successivi. Migliorabile ancora il tasso di mortalità infantile che ci vede in settima posizione. Sopra la media la quota di fumatori mentre siamo sotto media per alcol e obesità.
11.07.19
L’Ocse nella sua banca dati 2019 (dati 2018), oltre ai dati sui servizi offre anche uno spaccato di alcuni indicatori relativi all'aspettativa di vita e ai tre grandi "nemici" di uno stile di vita in salute: fumo, alcol e obesità.
Gli Italiani mantengono sempre l’alta classifica per l’aspettativa di vita rispetto ai 36 paesi Ocse, ma se fino al 2008-2009 erano terzi dopo Giappone e Svizzera, negli ultimi anni sono stabili al quarto posto, con una leggera diminuzione del risultato che passa, mediamente, dagli 83,3 anni alla nascita del 2016 agli 83 negli anni successivi e in classifica è sempre primo il Giappone con 84,2 anni, seguito dalla Svizzera (83,6) e dalla Spagna (83,4).
Si tratta comunque di risultati eccellenti se si guarda in fondo alla classifica, chiusa dai 74,8 anni della Lettonia (quasi 10 anni di meno) e comunque con una media Ocse di 80,7 anni di speranza di vita alla nascita.
Il genere in questo caso fa la differenza: le donne hanno infatti una speranza di vita di 85,2 anni, mentre gli uomini si fermano a 80,8. Ma questi risultati hanno un effetto inverso sulla classifica. Le donne infatti diventano seste rispetto alle altre dell’Ocse, dopo Giappone, Spagna, Francia, Corea e Svizzera, mentre gli uomini sono quinti dopo Svizzera, Islanda, Giappone e Norvegia.
Non è la prima volta in questi ultimi anni, che l'aspettativa di vita si riduce. Naturalmente sia l'INPS, sia le Compagnie di Assicurazioni, sia l'ANIA non se ne accorgono o, meglio, fanno finta di non accorgersene, mentre sono tutti prontissimi a "rivedere" al rialzo le loro tabelle non appena l'aspettativa di vita aumenta anche di poco: l'ennesima truffa a danno del cittadino, che continuerà ad andare in pensione sempre più tardi e a pagare premi sempre più salati sulle assicurazioni-vita.