La banca non può variare le condizioni senza aver precedentemente avvisato il cliente, accordandogli 60 gg. per esercitare un eventuale diritto di recesso senza oneri.
Se le banche italiane sono care è anche vero che in Italia c' è il consorzio di garanzia dei conti correnti (sino a 103.000 €) che evita quella corsa a ritirare i propri risparmi in caso di cattive acque della banca depositaria, tipica delle banche anglosassoni.
I dividendi delle banche italiane sono percentualmente inferiori a quelli delle banche anglosassoni che però hanno dimostrato nell' ultima crisi quanto fossero pericolosi i loro investimenti...
Ogni medaglia ha il suo rovescio
:daccordo:
La risposta di maidealista è, secondo me, la più corretta dal punto di vista formale ed informativo. Lo ripeto anche io: se la banca modifica le condizioni deve avvisare per iscritto il cliente e questi ha la facoltà di recedere entro 60gg. dal ricevimento della comunicazione SENZA ONERI.
All'atto pratico, bisogna fare attenzione e non essere pigri, come ha scritto carlor. Se non vogliamo "subire" le angherie della banca, quanto riceviamo una comunicazione di variazione delle condizioni, non dobbiamo fare altro che andare in banca e parlare con il direttore per rinegoziarle.
Se non soddisfatti, possiamo "traslocare" il nostro c/c.
Come disse un noto economista, l' uscita (andare altrove) e la voce (protestare, negoziare) sono le due modalità mediante le quali il consumatore può esercitare il suo potere verso il mercato.