Condomini, IVA su energia elettrica comune passerà dal 10% al 22%
Forse la notizia è passata inosservata ma con il nuovo anno diversi sono stati gli aumenti in modo particolare per quanto concerne il comparto dell’energia. Una modifica importante riguarderebbe l’aliquota IVA per le parti comuni condominiali. Bene a quanto pare non sarà più agevolata al 10% ma passerà al 22%.
Lo ha detto una nota diffusa dall’Agenzia delle Entrate ai primi del mese scorso, in risposta alla richiesta di un’associazione che chiedeva se l’energia necessarie a far funzionare le parti comuni potessero rientrare nell’aliquota agevolata se lo stabile avesse carattere prevalentemente residenziale.
La norma richiamata dall’Agenzia delle Entrate è stata quindi la 103 della Tabella A, Parte III, allegata al DPR n. 633 del 1972 in cui si stabilisce che l’applicazione dell’aliquota al 10% vale per le forniture elettriche “per uso domestico”, quindi rimanda alla circolare 273/E del 23 novembre 1998 secondo la quale “l’uso domestico non si realizza con la destinazione ad ambienti diversi da quelli familiari”.
Quindi le parti comuni dei condomini non soddisfano il requisito di uso domestico previsto dalla citata norma ed interpretato dalle citate circolari. Se tutto ciò dovesse essere confermato, l’aumento dell’IVA sull’illuminazione e l’alimentazione delle parti comuni condominiali (dal 10% al 22%) si andrebbe ad aggiungere all’aumento degli oneri di sistema in bolletta, cioè al le spese necessarie a mantenere l’infrastruttura tecnologica che porta l’energia elettrica fino alle nostre case e uffici ben 15 miliardi di euro su un totale di 61 miliardi.
In più l’Autorità italiana sull’Energia ha deciso di suddividere una parte degli oneri di sistema non pagati dai clienti morosi sugli altri, una manovra che permetterà allo Stato di avere i soldi per concedere sgravi a chi installa il fotovoltaico.
31.01.2019